"Mal'Aria di città": nel 2009 fuorilegge 7 capoluoghi piemontesi su 8
Legambiente presenta l'annuale dossier sull'inquinamento atmosferico: a fine 2009 Torino in cima alla classifica nazionale con 151 superamenti per il Pm10. Ma sono tutti i capoluoghi di provincia, tranne Verbania, a sforare i limiti di legge per Pm10, ozono e biossido di azoto. A Torino iniziativa provocatoria: centinaia di manichini nelle vie del centro hanno indossato mascherine antismog
18 January, 2010
Anche in Piemonte è partita sabato 16 gennaio Mal'Aria, la campagna di Legambiente sull'inquinamento atmosferico.
A Torino la campagna ha catturato l'attenzione dei passanti con le Vetrine antismog, iniziativa di Legambiente a cui hanno aderito l'Associazione dei commercianti di Via Garibaldi, l'Associazione dei commercianti di Via Madama Cristina, l'Associazione Borgo 8 (San Salvario), l'Associazione commercianti e residenti Via Barletta, le botteghe equosolidali torinesi della cooperativa Mondo Nuovo e i negozi di moda giovanile Frav. Centinaia di manichini nelle vetrine dei negozi di tutta la città, dalla centralissima via Garibaldi ai quartieri di San Salvario e Santa Rita, hanno indossato mascherine antismog, per denunciare i rischi della mal'aria di città, altamente nociva non solo a Torino ma in tutto il Piemonte.
Se ne ha una conferma dal dossier nazionale Mal'Aria di città, presentato da Legambiente, in cui Torino, preceduta solo da Napoli, si conferma in cima alla classifica nazionale per le famigerate polveri sottili Pm10 con ben 151 giorni in cui vengono superati i limiti di legge che per questo inquinante prevedono 50 mg/mc da non superare più di 35 volte in un anno. Non stanno meglio gli altri capoluoghi piemontesi: Alessandria nel 2009 ha superato questo valore 105 volte (ottava peggiore città a livello nazionale), seguita da Asti (82 sforamenti), Novara (77), Vercelli (70). A metà della classifica nazionale si collocano Biella (50 superamenti nel 2009) e Cuneo (41). Nei limiti di legge solo Verbania con 20 superamenti.
Verbania è l'unica città a rispettare i limiti di legge anche per quanto riguarda l'ozono, che nei mesi estivi del 2009 fatto registrare livelli record. Il limite per la protezione della salute umana, dal 1 gennaio 2010, è di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni in un anno, limite superato da quasi tutte le città piemontesi. Al primo e secondo posto della classifica nazionale si trovano proprio Novara ed Alessandria, rispettivamente con 83 e 73 superamenti. Settima a livello nazionale Vercelli (64 superamenti), tredicesima Asti (58), sedicesima Biella (54), diciottesima Cuneo (51), ventisettesima Torino (40).
Il dossier Mal'Aria di città prende in esame anche il biossido di azoto, inquinante le cui emissioni sono derivanti dai processi di combustione, in particolare dal traffico automobilistico e dal riscaldamento domestico. Anche per questo inquinante, le concentrazioni continuano a superare le soglie considerate pericolose per la salute umana sia a Torino (con 61,2 mg/mc, quarto peggiore dato a livello nazionale) che a Biella (con 41,3 mg/mc) secondo i dati che in questo caso sono relativi all'anno 2008.
“Di fronte a questi numeri – dichiara Vanda Bonardo, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta - rilanciamo un forte appello alle istituzioni locali affinché prendano in considerazione interventi di risanamento della qualità dell'aria più seri e coraggiosi. E' infatti evidente che le politiche finora messe in campo siano assolutamente non sufficienti di fronte alla gravità della situazione”.
Tutte le iniziative sul sito www.legambientepiemonte.it