Ilva di Taranto: le questioni ancora aperte per le associazioni ambientaliste
Le associazioni ambientaliste sottolineano le questioni ancora aperte per ridurre l'impatto ambientale dello stabilimento siderurgico dell'Ilva di Taranto: tra queste, la riduzione delle emissioni in atmosfera delle diossine e l'Autorizzazione Integrata Ambientale in discussione presso il Ministero dell'Ambiente
25 January, 2010
Il 22 gennaio 2010 Legambiente ha incontrato i vertici dell'Ilva di Taranto. L'associazione ambientalista afferma “di aver esposto all’azienda le proprie preoccupazioni su tutte le criticità ambientali ancora irrisolte dello stabilimento tarantino, a partire dalla necessità del rilascio di una
Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rigorosa nelle prescrizioni e nei tempi di ammodernamento impiantistico”. Tra i temi toccati nell'incontro anche la riduzione delle emissioni in atmosfera di tutti gli inquinanti - in primis diossine, Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), benzo(a)pirene e polveri -. Per Legambiente “l'’approvazione della legge regionale sulla diossina, i monitoraggi dell’Arpa sugli scarichi in atmosfera e l’inaugurazione dei primi impianti per ridurre il pesantissimo impatto ambientale del polo siderurgico non sono frutto del caso ma figli della mobilitazione della città di Taranto, che ha coinvolto positivamente le istituzioni locali e una parte importante del mondo del lavoro”.
Sulla questione Ilva, è mobilitato da tempo il coordinamento di associazioni Altamarea, che nel novembre 2009 ha organizzato a Taranto la seconda edizione della "Grande marcia contro l'inquinamento". In un incontro con la Regione Puglia il 14 gennaio 2010, anche Altamarea “ribadiva la necessità di monitorare con estrema attenzione l’iter istruttorio relativo alla richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale in discussione presso il Ministero dell’Ambiente”. Tra gli obiettivi del coordinamento Altamarea c'è anche la “piena applicazione della legge regionale antidiossina e il campionamento continuo dell'impianto siderurgico dell'Ilva”. Per quanto riguarda le diossine, nel dicembre 2009 l'Ilva ha pubblicato lo “Studio di Fattibilità per la riduzione delle emissioni di diossine”. Il direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, esprimeva il suo giudizio positivo sul piano di fattibilità presentato dall'Ilva che dovrebbe portare alla riduzione delle emissioni entro il parametro europeo dei 0,4 ng per dicembre 2010. Lo studio fa parte degli interventi richiesti dall'accordo di programma per l'adeguamento dello stabilimento siderurgico di Taranto ai valori limite fissati dalla legge regionale n. 44 del 2008 (conosciuta come legge anti-diossina).