La differenziata non decolla a Napoli e in Campania
Vincono i piccoli comuni, ancora indietro le grandi concentrazioni urbane, Napoli solo al 326 posto
19 September, 2008
È Atena Lucana, comune salernitano che conta circa 2 mila abitanti, il “Comune Riciclone Campano” 2008 grazie al suo 90,8% di raccolta differenziata. Seguono Rofrano ed il comune avellinese di Sant’Angelo all’Esca con l’85%. Dai dati forniti da Legambiente Campania emerge che i livelli più alti di raccolta differenziatata si realizzano nelle province di Avellino e Salerno che sono testa a testa. Nella top ten, infatti, primeggia l’Irpinia con 6 comuni su dieci. Ancora preoccupante è, invece, il caso del capoluogo campano. Napoli, infatti, si classifica solo al 326 posto, preceduta da Benevento e Salerno e seguita da Avellino e Caserta, che, nel 2007, ha raggiunto la misera soglia del 2,5%, posizionandosi alla postazione 481. In conclusione, i comuni virtuosi sono generalmente di piccole dimensioni, le città non sono ancora riuscite a far decollare la raccolta differenziata e in Campania, nell’insieme, si supera di poco il 16%, anche se sono stati 118 i comuni che nel 2007 hanno superato la soglia del 40%, come previsto dalla legge finanziaria.
La quarta edizione di Comuni Ricicloni Campania è stata l’occasione per l’associazione per rilanciare la sfida dell’obiettivo del 40% di raccolta differenziata entro il 2010 e individuare tutti i meccanismi, le decisioni, i comportamenti utili ad un miglioramento della qualità delle frazioni recuperate, da destinare al riciclaggio. Ciò significa, per Legambiente, dotare la Regione Campania di un piano strategico che, a differenza di quello presentato dal commissario, preveda, in particolare:
• la riconversione degli impianti ex Cdr in impianti per il Trattamento Meccanico Biologico (due linee, una per il compost, l´altra per il secco indifferenziato da avviare ai cementifici);
• la costruzione di 20 tra impianti di compostaggio e digestori anaerobici, da cui ottenere compost di qualità e biogas;
• un serio piano di formazione per i dipendenti degli Enti (Comuni, Province, Regione, Consorzi, ecc.) riguardante gli aspetti amministrativi e tecnici della gestione rifiuti. Il lungo commissariamento ha, di fatto, vanificato competenze e conoscenze che sono fondamentali per il "ruolo di indirizzo e controllo" degli enti territoriali.