Calato nel 2000 l'uso dell'auto nelle città italiane
11 February, 2002
Fino alla fine degli anni 90 l'uso dell'automobile per spostarsi in città ha continuato quasi ovunque e quasi sempre a crescere, nonostante lo smog, il rumore, la congestione, gli ingorghi. Sembrava che le - poche - azioni di contenimento da parte delle amministrazioni comunali servissero a ben poco. Che si tratti di fare quindici kilometri all'alba partendo da un paesino privo di autobus, oppure ottocento metri a mezzogiorno in una zona benservita dai tram, nelle città italiane si prende l'automobile. Fino a quando? Fino a quanto? La breve inchiesta che vi raccontiamo è partita da un'ipotesi - circolata tra gli addetti ai lavori dopo la fase di maggiore impegno del ministero dell'ambiente e di alcuni grandi comuni per contenere il traffico automobilistico, e cioè il 2000: è' possibile che l'uso delle auto nelle grandi città italiane stia andando fuori moda, che abbia raggiunto il suo culmine e stia parzialmente arretrando, e che si vedranno più di frequente sull'autobus o sulla bicicletta quei signori con la cravatta che mai si sarebbero immaginati staccati dal volante. I dati statistici, in questo campo non sono molto sviluppati e certi. Per esempio non si sa quanto carburante viene utilizzato nell'ambito delle città e quanto nell'ambito extraurbano. Complessivamente , nonostante l'aumento del prezzo dei carburanti, non c'è stato nell'ultimo anno e mezzo un apprezzabile calo dei consumi. O più precisamente: c'è stato un calo della vendita di benzina a vantaggio però del gasolio, dato che circolano più veicoli diesel che in passato. E complessivamente i consumi per autotrazione sono diminuiti dell'1% nel 2000, ma già riaumentati del 2% nei primi 7 mesi del 2001. Anche se i dati statistici non sono certissimi abbiamo trovato alcuni indicatori di cambiamento, sicuramente per il 2000 rispetto al 99. Da alcuni anni si investivano più miliardi per il trasporto pubblico. E finalmente nel 2000, le aziende del trasporto pubblico delle principali città italiane hanno registrato un aumento dei passeggeri trasportati rispetto al 99, invertendo una tendenza al calo che aveva quasi sempre dominato negli anni 90. Parliamo dei dati che le varie Atm forniscono sulla base dei biglietti venduti. A Roma l'aumento è stato il più smagliante, quasi il 10%; Si può dire che è stato drogato dal Giubileo, che portava nuovi visitatori senza automobile, ma anche da scelte come quelle delle nuove strade aperte solo ai mezzi pubblici e chiuse alle auto, come a Montesacro. A Torino, città dove il trasporto pubblico sembra riservato ad anziani, immigrati e studenti, c'è stato un aumento del 3-4 per cento. Ma persino a Milano c'è stato un piccolo aumento, cioè persino in una città che non ha aperto nuove linee e già vantava una media rispettabile in confronto alla modestia italiana (all'interno del comune di Milano, cioè escludendo gli arrivi extraurbani, il 47% degli spostamenti motorizzati si svolge su mezzo pubblico.) E come si fa a sapere cosa è successo, per contro, nel traffico privato delle città? Ogni tanto da qualche parte qualcuno mette in funzione dei contatori automatici ma i sistemi lasciano ancora molto a desiderare. Il più avanzato di tutti, il 5T di Torino, dava quantità di traffico in aumento anno dopo anno e si è fermato solo nel 2000, primo anno in cui non si sono registrati aumenti sull'anno precedente. Il dato converge con altri sondaggi e ricerche condotti nello stesso periodo. Alla fin fine, infatti, anche gli addetti ai lavori del traffico danno soprattutto peso ai sondaggi e alle interviste telefoniche. L'Isfort, l'istituto che recentemente ha inaugurato una specie di Auditel della mobilità ha tirato fuori, a luglio 2001, il primo report annuale basato su un campione. Evidentemente l'auto la fa ancora da padrona, ma la novità è costituita dai piccoli aumenti percentuali degli spostamenti a piedi, in bici e sui mezzi pubblici. (NOTA : vedi lo specchietto) Secondo questo sondaggio l'uso dell'auto nelle grandi città sarebbe calato di poco più dell'1 per cento, tra il primo trimestre 2000 e il primo trimestre 2001.