Il Comune di Roma ha siglato un protocollo d'intesa con l'Agenzia spaziale italiana (Asi) per mettere a punto nuovi sistemi di controllo dei flussi di traffico. L'accordo, sottoscritto in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno e dal presidente dell'Asi Enrico Saggese, prevede l'applicazione di una serie di tecnologie sviluppate dall'Agenzia, e in particolare di Cosmo-Skymed, un sistema satellitare con copertura planetaria che fornisce immagini radar ad altissima risoluzione spaziale (un metro) ed è in grado di funzionare in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione. Il sistema si contraddistingue anche per la grande rapidità di risposta, che gli consente di acquisire fino a 1.800 immagini radar al giorno.

L'obiettivo principale del protocollo d'intesa è quello di sfruttare le potenzialità del satellite per monitorare lo stato del traffico sulle strade romane e progettare interventi per migliorare la viabilità. Non solo. Dal momento che Cosmo-Skymed riesce a indagare anche il sottosuolo, potrà essere utilizzato per ottenere georeferenze per opere stradali, rilevazioni ante opera in caso di scavi, informazioni utili per la realizzazione di parcheggi sotterranei, valutazioni sulla stabilità degli edifici, etc. Le notizie ottenute grazie al sistema satellitare (traffico, incidenti stradali, ingorghi, blocchi per manifestazioni, etc) saranno messe anche a disposizione dei cittadini, che potranno ricevere informazioni aggiornate fino a sei volte l'ora.

Le misure di controllo e riduzione del traffico e la diffusione di informazioni alla cittadinanza saranno oggetto del un programma sperimentale Teseo, che sarà sviluppato, sempre nell'ambito dell'accordo Comune-Asi da un team di tecnici entro i prossimi quattro mesi. «Si tratta di un accordo molto importante - ha commentato Alemanno a margine della firma - innanzitutto per il traffico, l'infomobilità, per i beni artistici e molti altri aspetti territoriali della città». Secondo il sindaco, l'intesa è vincente anche dal punto di vista economico: «I costi che derivano da questo protocollo sono praticamente nulli perché il progetto sfrutta investimenti che già fatti per mettere a punto le tecnologie ora in possesso dell'Asi, che rappresenta una vera eccellenza romana».