Il discorso del Presidente della Comunità Europea Romano Prodi al vertice di Johannesburg
31 January, 2002
Commissione Europea Intervento del Presidente della Commissione Europea II patto Nord-Sud Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile Johannesburgo 2 Settembre 2002 Signor Presidente, signore e signori, Un anno fa il terrorismo uccideva migliaia di persone e colpiva uno dei simboli della nostra civiltá, ma I'immane tragedia non é riuscita a intaccare i nostri valor¡ o a indebolire la fermezza con cui vogliamo difenderli e mantenerli vivi. Soprattutto, il terrorismo non ha minato la nostra fiducia nella cooperazione multilaterale. Recentemente la cooperazione multilaterale ha fatto registrare grandi progressi. Le conferenze internazionali di Doha su¡ commercio e di Monterrey sul finanziamenti per lo sviluppo sono state indubbiamente positive e il Fondo mondiale per la salute e per la lotta alle malattie infettive é giá in funzione. Qui a Johannesburg dobbiamo guardare ancora piú in alto. Dobbiamo portare avanti la nostra lotta per ridurre la povertá e fermare la distruzione dell'ambiente. E per farlo non c'é alternativa all'azione comune. L'opinione pubblica, qui come nei nostri paesi di provenienza, si mostra incerta sulla globalizzazione. Da una parte é consapevole che la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone produce ricchezza economica; dall'altra l'aumento delle disuguaglianze, lo stato dell'ambiente e I'instabilitá dei mercat¡ finanziari sono motivi di preoccupazione. I cittadini del mondo guardano a no¡ per avere risposte. É nostro dovere non deluderli. Collettivamente dobbiamo dimostrare di essere in grado di canalizzare le forze della globalizzazione, di offrire una speranza a¡ poveri della terra e di preservare le risorse e le bellezze del nostro pianeta. Non riesco a immaginare una sfida piú coniplessa, tuttavia, come Presidente delle Commissione europea e attingendo al cinquanta anni di esperienza europea, voglio lanciare a questa conferenza un messaggio di determinazione e di solidarietá. La determinazione che abbiamo mostrato in Europa costruendo il nostro progetto di integrazione guidati da¡ principi del rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto. La solidarietá che ci spinge ad estendere l'area di prosperitá e di stabilitá a quasi 80 milioni di nuovi cittadini dell'Unione e a promuovere la pace e lo sviluppo al di lá dei nostri confin¡, soprattutto in Africa e nel Mediterraneo. Da¡ vertice di Rio dieci anni fa i progressi sono stati lenti: esiste ancora la povertá di massa, la denutrizione é diffusa e troppe persone non hanno accesso ad acqua potabile sicura. L'analfabetismo e le malattie infettive non accennano a diminuire. Al Vertice del Millennio, per combattere contro la povertá piú estrema, ci siamo posti obiettivi ambiziosi che possiamo e dobbiamo raggiungere. Questo vertice di Johannesburg deve indicare concretamente come farlo. Fissando delle scadenze ci avvicineremo giá alla soluzione. L'ambiente naturale é malato e le popolazioni piú povere del mondo sono quelle che subiscono piú duramente tempeste, siccitá e alluvioni e che piú soffrono per il degrado del suolo e per la desertificazione. Fra cinquanta anni il nostro pianeta ospiterá nove miliardi di persone e la produzione mondiale sará quadruplicata. Questi dati da soli ci impongono di spezzare una volta per tutte il rapporto fra la crescita economica e il degrado dell'ambiente. L'Unione europea é convinta che si possa far funzionare il protocollo di Kyoto. L'UE I'ha giá firmato e ratificato, riponiamo la nostra fiducia nelle ratifiche che sono annunciate come imminenti e che renderanno operativo questo strumento. In tal modo potremo finalmente dare il via alla lotta contro le emissioni dei gas ad effetto serra che determinano il riscaldamento globale dei pianeta. Il crescente divario fra il Nord e il Sud del mondo deve diventare la nostra nuova frontiera, la nostra prossima sfida. In Europa ci siamo giá liberati di un muro, non possiamo accettare che un altro muro divida in due il mondo. Siamo qui a Johannesburg per stringere un nuovo patto fra Nord e Sud fondato sulla fiducia reciproca e sul comune obiettivo dello sviluppo sostenibile. Si tratta di un patto di crescita, di sviluppo, di sostenibilitá e di solidarietá. La crescita ha bisogno di scambi commerciali e di investimenti. I mercati dell'Unione europea sono aperti, anzi apertissimi, anche per i Paesi in via di Sviluppo da¡ quali importiamo beni per oltre €400 miliardi l'anno. A Doha abbiamo sottoscritto impegni chiari e specifici. Voglio ripetere oggi che siamo pronti a negoziare in modo costruttivo sulla base dell'agenda di Doha per aprire ulteriormente i mercati europei. Conosciamo I'importanza dell'agricoltura per i paesi in vía di sviluppo e sappiamo bene che non basta ridurre le tariffe. Infatti, occorre anche ridurre le sovvenzioni interne che distorcono i normal¡ scambi commerciali e tutte le forme di sostegno alíe esportazioni. Le proposte di riforma dei settori della pesca e dell'agricoltura che la mía Commissione ha recentemente sottoposto agli Stati membri dell'Unione sono la prova del nostro impegno. Esse intendono porre fine all'eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche, pertanto accogliamo con favore gli obiettivi che si stanno definendo qui a Johannesburg che mirano non solo a frenare il declino degli stock ma a riportarli a livelli sostenibili. Inoltre proponiamo di riformare la nostra política agrícola passando da aiuti legati alla produzione a misure di assistenza rurale. L'Europa non teme confronti per il sostegno che offre allo sviluppo. Dalle imprese dell'UE viene una grandissima fetta di tutti gli investimenti nei paesi in vía di sviluppo: circa il 70% del totale mondiale nel 2000. Ma agendo di concerto possiamo fare molto di piú. Per questo motivo chiedo condizioni piú favorevoli per la protezione di questi investimenti nel terzo mondo. Per questo motivo abbiamo coito l'occasione offerta da questa conferenza per associare le irnprese private a¡ donatori pubblici e al beneficiar¡ nelle nostre grandi iniziative sull'acqua e sull'energia. Signor presidente, Il patto che propongo oggi si fonda sul nostro comune riconoscimento de¡ valor¡ fondamentali della democrazia, del buongoverno e dell'inclusione sociale. Tuttavia, il mio appello al buongoverno resterebbe lettera morta se non fosse accompagnato da una concreta espressione di solidarietá. In primavera, a Monterrey; abbiamo assunto I'impegno di devolvere lo 0,39% del PIL all'assistenza allo sviluppo entro il 2006 come primo passo verso I'obiettivo dello 0,7%. Oggi ribadisco con fermezza che rispetteremo I'impegno preso e ne sorveglieremo I'applicazione. So che non é molto, e che dobbiamo fare meglio in futuro, ma anche in questo modo potremo devolvere molto di piú allo sviluppo sostenibile: €22 miliardi nel periodo fino al 2006 a¡ qual¡ si aggiungeranno €9 miliardi all'anno dopo quella data. I progetti prioritari a cui andranno tal¡ fondi saranno I'acqua, I'energia, la produzione alimentare, I'istruzione e la sanitá. Tocca a¡ paesi industrializzati prendere I'iniziativa e passare a modelli di produzione e di consumo che possano assicurarci un futuro sostenibile. Ma ciascuno di no¡ deve fare la sua parte. Dobbiamo utilizzare la nostra capacitó di ricerca e mettere in comune le esperienze e la tecnologia. Pertanto, un programma decennale é un contributo chiave che poss¡amo dare oggi per convogliare le nostre energie. Doman¡ presenteremo una grande iniziativa sull'acqua con i nostri partner africani e de¡ Nuovi Stati indipendenti. Portare I'acqua a milioni di persone in Africa significa spingersi con decisione verso I'obiettivo di dimezzare entro il 2015 il numero di coloro che non possono bere acqua pulita e vivono in condizioni igieniche inaccettabili. Inoltre, intendiamo sostenere la cooperazione su¡ fiumi e su¡ laghi internazionali per fare dell'acqua un fattore di pace piuttosto che motivo di scontri e di conflitti. L'acqua potabile é una delle prioritá piú alte dell'UE e il motivo é semplice: il fatto che un quinto dell'umanità non abbia accesso ad acqua sicura é una delle principal¡ cause di cattiva salute e di sottosviluppo. La mancanza di acqua sottrae a centinaia di milioni di uomini e soprattutto di donne le forze, iI tempo e la loro stessa dignitá. Lo stesso vale per I'energia. Abb¡amo giá varato un'iniziativa di partenar¡ato per migliorare I'accesso all'energia perché, in poche parole, senza un'erogazione adeguata di corrente elettrica non abbiamo sviluppo, scuole, ospedali o fabbriche.. Per finire, da¡ momento che ci troviamo su¡ suolo africano, voglio ribadire I'impegno attivo dell'Europa a favore del continente. A Monterrey ho affermato con chiarezza I'intenzione della Commissione di dare tutto I'appoggio possibile all'Africa e alla Nuova partnership per lo sviluppo africano lanciata da¡ leader piú rispettati e coraggiosi del continente. Il piano d'azione adottato dal G8 a Kananaskis é un primo passo e voglio confermare che la Commissione fará in pieno la sua parte per spingere la comunitá internazionale a fare di piú. II nostro partenariato con l'Africa risulterá rafforzato dalla convenzione di Cotonou che lega I'Europa a oltre ottanta paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Esso prevede €13,5 miliardi in nuove risorse finanziarie nei prossimi cinque anni per lo sviluppo di questi paesi e pone le basi per migliorare le relazioni commerciali. Ad ottobre avranno inizio i negoziati sugli arcordi commerciali regionali. Non perderemo I'occasione per aprire ancora di piú i nostri mercati e far rompiere un salto di qualitá all'integrazione regionale fra i diversi paesi africani. Voglio insistere ancora una volta su questo punto: I'Africa resta in cima all'agenda dell'Unione europea. Signor presidente, Ciascuno di noi deve sentire la responsabilitá di assicurare che questa conferenza venga ricordata come un successo della cooperazione multilaterale. Le lezioni della storia sono chiare: tutti conosciamo i rischi che un fallimento comporterebbe per la stabilitá e la pace del mondo. Ma siamo in grado far fronte a questa sfida: ridurre la povertá e preservare il nostro pianeta é possibile. Possiamo dimostrare qui a Johannesburg di averne il fermo intendimento e di saper fare le scelte giuste. Potete contare su¡ pieno sostegno dell'Unione europea e della Commissione che presiedo. Grazie.