L'appuntamento al Café Select viene rinviato più; volte, in questa ultima giornata movimentata di Summit, perchè; la nostra interlocutrice, Leslie Fields Direttrice dei Programmi Internazionali di Friends of the Earth degli Stati Uniti, sta contemporanemante badando a coordinare i militanti che protestano fuori dal palazzo, quelli che sono riusciti a entrare nella sala della Plenaria per fischiare Colin Powell e la improvvisata conferenza stampa degli ambientalisti Usa. Leslie Fields è; una avvocata nera del Texas che da pochi mesi ha preso il posto di Direttrice a Washington, e da come parla ( "I miei staff, i nostri avvocati..") si capisce che gli Amici della Terra Usa sono una vera impresa. Quella che ci racconta è una iniziativa legale senza precedenti, che potrebbe tra poche settimane sfociare nell'inizio di un processo appassionante. Hanno fatto causa al governo, o più precisamente alle due principali agenzie governative Usa che finanziano progetti di imprese americane all'estero, responsabili di incrementare l'estrazione del petrolio e la costruzione di oleodotti. Il diritto invocato, o meglio l'interesse leso è; quello della salute collettiva che viene danneggiata dai cambiamenti climatici provocati dai combustibili fossili. A fare causa non sono dunque solo Friends of the Earth e Green Peace ma anche il Sindaco della Città; di Boulder, Colorado, Will Toor. Il suo consiglio comunale ha approvato un documento in cui si dice che "la qualità della vita dei nostri cittadini di Boulder sarà negativamente colpita dagli effetti dei cambiamenti climatici." L'ufficio legale del comune è ufficialmente tra i protagonisti della causa. Ma ci sono anche alcuni privati cittadini che si sono aggregati con fantasia e ironia . Una coppia di anziani della North Carolina preoccupati per la loro casa a due passi dalla spiaggia del mare, a rischio di erosione o di innalzamento del livello dell'oceano. Un grande produttore di succo da aceri del Vermont si è unito alla causa perchè gli aceri stanno scomparendo dalla sua regione. Un biologo marino che ha dedicato la sua vita a studiare le barriere coralline dichiara di temere di perdere il lavoro perchè i cambiamenti climatici le stanno distruggendo. Ma gli interessi privati lesi sono stati aggiunti alla causa che si fonda innanzitutto su una questione preliminare di "mancata valutazione di impatto ambientale". "Noi siamo un paese contradditorio e abbiamo il National Environemntal Policy Act ( Nepa) che impone alle agenzie federali di fare una valutazione di impatto ambientale sui progetti significativi che intendono finanziare. Abbiamo scritto per anni a queste due agenzie, la Exim (Export Import bank) e la Opic (Overseas Private Investment Corporation), che dovevano fare la valutazione, in particolare adesso sugli oleodotti in Ciad, Camerun e Perù. Non hanno fatto niente, ora li portiamo in tribunale per non aver rispettato il Nepa. Nel quale c'é anche scritto che bisogna preferire le soluzioni rinnovabili. "Faccio presente a Leslie Fields che una Valutazione di Impatto Ambientale potrebbe anche portare solo a piccoli aggiustamenti nella costruzione degli oledotti. "Quella poi è la battaglia di merito che ci giocheremo dopo che il tribunale avrà condannato le agenzie federali per non aver rispettato le procedure. Abbiamo parlato qui a Joburg coi nostri colleghi camerunesi del locale Friends of the Earth..." E' evidente che la speranza di Leslie Fields è che il distretto della Corte federale che hanno scelto come sede, quello di San Francisco più progressista, si pronunci anche contro il finanziamento pubblico all'estrazione di petrolio. Si apre la via giudiziaria per combattere i cambiament climatici e costringere governi e imprese alle energie rinnovabili ? "E' presto per dirlo, ma siamo fiduciosi che qualcosa di interessante accadrà. Tenete sempre a mente che gli Stati Uniti non sono solo Bush e le corporations, il cui comporamento qui a Joburg è stato persino peggiore di quello che avevo già messo in conto." (Per chi vuole saperne di più:[a="http://www.climatelawsuit.org"]www.climatelawsuit.org[/a])