Crisi Fiat: il metano non ci ha (ancora?) dato una mano
30 September, 2002
Calano i dati di vendita della FIAT, ma nel settore metano è l’unica in Italia ad ottenere qualche risultato. Stando ai dati appena diramati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni delle auto in settembre sono aumentate rispetto allo stesso mese del 2001, passando da 159 mila a 165 mila (vedi allegato) mentre la FIAT sarebbe in controtendenza, con una diminuzione di quasi 5 mila unità vendute rispetto al settembre dell’anno scorso. Tuttavia c’è un dato significativo, vale a dire che i 300 (o poco più) autoveicoli a metano immatricolati a settembre sono tutti quanti della casa piemontese. Sentiamo Giovanni Margarìa, del settore Environment della FIAT. [b]Cosa pensate di questo dato?[/b] “Francamente devo ammettere che ci si aspettava qualcosa di più delle 300 unità vendute. La FIAT sta investendo molto nella trazione a metano, che consideriamo una via con grandi potenzialità sia da un punto di vista ambientale che strettamente economico. Il metano è infatti l’unico, fra i sistemi di propulsione ecocompatibili, immediatamente fruibile e con prezzi abbordabili dall’utenza”. [b]L’attuale parco veicoli a metano in Italia è di circa 450 mila unità (dato dell’Ufficio Stampa FIAT): vi sentite di azzardare delle previsioni per il futuro?[/b] “Secondo le previsioni della Comunità Europea entro il 2020 il 10% del parco auto dovrebbe essere a metano. L’Italia è favorita non solo rispetto all’Europa, ma al mondo intero, essendo la Pianura Padana naturalmente ricca di metano: l’unico paese al mondo che ne produce di più è l’Argentina. Il problema è quello della distribuzione, attualmente ancora troppo limitata (nel mese di Marzo 2002 i distributori di metano nelle città italiane erano 118, ndr)”. [b]Come si orienterà la produzione FIAT nei prossimi mesi?[/b] “Sappiamo che il 7% degli autoveicoli che circolano in città è responsabile del 20% delle emissioni inquinanti: si tratta di quelle categorie operative come taxi, noleggiatori di furgoni, artigiani, che viaggiano più a lungo, con molti stop and go, eccetera. Sarebbe quindi sufficiente intervenire su quel 7% per ottenere dei benefici molto più consistenti. La produzione di veicoli a metano sarà estesa quindi a quei modelli come il Ducato, già ordinabile, il Doblò, disponibile entro la fine del 2002, fino alla Punto, che esisterà nella versione a metano dall’inizio del 2003.” Resta un interrogativo al quale per ora non riusciamo a rispondere. Se i veicoli a metano in Italia nel 2001 erano già 400mila,come mai a settembre ne sono stati immatricolati solo 300?