Emissioni auto, nessuna proroga per le case automobilistiche
L'UE non concede altro tempo alla lobby delle case automobilistiche. Con 46 voti contro 19 la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato il regolamento per la riduzione delle emissioni del CO2 sancendone l’entrata in vigore nel 2012. Contro ogni aspettativa è stata dunque bocciata la richiesta di rinvio al 2015. Legambiente: “E’ prevalso il buon senso, i limiti sono opportunità per un’industria europea più moderna e competitiva”
26 September, 2008
CLIMA: UE; CO2 AUTO, INDUSTRIA PERDE PRIMO ROUND
(ANSA) - BRUXELLES, 25 SETTEMBRE -
Risultato inaspettato oggi al Parlamento europeo sulle emissioni di CO2 delle auto, sicuramente inatteso dall'industria del settore. La Commissione ambiente ha ribaltato da cima a fondo il regolamento sulle emissioni prodotte dalle autovetture per riportarlo praticamente alla sua versione iniziale, piu' vicina agli ambientalisti e piu' distante dai desideri della lobby delle quattro ruote. Solo il primo settembre scorso l'industria usciva vincitrice dal voto in Commissione Itre, industria, ricerca ed energia della stessa eurocamera, che imponeva una serie di modifiche a favore dei costruttori. Oggi, dopo che ieri notte era saltato un compromesso tra il gruppo socialista e quello popolare, disegnato dal relatore del rapporto, l'eurodeputato del Pd Guido Sacconi, a brindare sono stati gli ambientalisti. ''Adesso non c'e' piu' tempo per le deroghe'', ha affermato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. I verdi hanno parlato di ''spartiacque'' nella politica ambientale mentre per Greenpeace ''gli eurodeputati hanno resistito alle forti pressioni dell'industria''. Il giudizio dell'Acea, l'Associazione europea delle case automobilistiche, e' diametralmente opposto: ''La Commissione - ha affermato il segretario generale Ivan Hodac - ha mandato un segnale sbagliato, questa e' una cattiva notizia per l'Europa''. Il testo approvato oggi con 46 voti favorevoli (socialisti, verdi e comunisti) e 19 contrari (popolari, destra e parte dei liberaldemocratici tra cui Vittorio Prodi) riprende quasi per filo e per segno la proposta originaria presentata dalla Commissione Ue. Nel regolamento viene infatti ribadito l'obbligo di raggiungere nel 2012 un livello di emissioni pari a 130 grammi di CO2 al chilometro (Itre aveva concesso ai costruttori tre anni in piu') e inserito un sistema di multe in caso di inadempienza (dai 20 euro al grammo fino ad arrivare ai 95 euro/grammo). Inoltre, la Commissione ambiente ha aggiunto l'obiettivo dei 95 grammi al km per il 2020. Sacconi aveva lavorato ad un accordo con i popolari in modo da raccogliere una parte delle rivendicazioni dell'industria e presentarsi piu' forte al negoziato con i 27, ma poi gli stessi popolari si sono tirati indietro. ''Chi troppo vuole nulla stringe'', ha affermato Sacconi dopo il voto. Ora il cammino del regolamento si fa incerto. Probabilmente il testo verra' sottoposto alla plenaria del Parlamento, che dovra' cercare una posizione di compromesso tra il testo sfornato dalla Commissione ambiente e quello della Itre. Poi si andra' ai negoziati con i 27. Cosi' i tempi si allungano e difficilmente il regolamento verra' approvato entro la fine dell'anno, sotto presidenza francese. In questo quadro molto dipendera' dagli accordi che il francese Nicolas Sarkozy riuscira' a prendere con il cancelliere tedesco Angela Merkel: l'industria teutonica e' quella che esce maggiormente danneggiata da questo testo.