De Luca e Salerno, un bilancio "in chiave ambientale"
Il candidato alla presidenza della Regione ha fatto parlare spesso di sé, come sindaco di Salerno, per questioni legate alle politiche ambientali. Dai rifiuti alla qualità dell'aria, sotto il suo mandato la città campana ha ottenuto risultati significativi. Ma c'è chi non condivide il suo modus operandi
08 March, 2010
Le politiche ambientali – in materia di gestione dei rifiuti, e non solo – hanno giocato un ruolo chiave nella carriera politica di Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato del Partito Democratico alla presidenza della Regione Campania. Dell'efficienza nella raccolta differenziata, infatti, come della pulizia della città, De Luca ha fatto una vera e propria bandiera, conquistando spesso le cronache nazionali e facendo meritare a Salerno il titolo di “città modello per la raccolta differenziata”, assegnatole nell'autunno scorso a Rimini in occasione nell'ultima edizione di Ecomondo. Ma andiamo con ordine.
Rifiuti
Fino al giugno del 2008, la percentuale di differenziata raggiunta a Salerno si manteneva su livelli molto bassi (non oltre il 13%), paragonabili sostanzialmente alla media campana. L'introduzione del porta a porta, gradualmente esteso a tutta la città, ha consentito di balzare, nell'arco di un anno, al 60% di separazione della spazzatura. Un risultato che, con l'arrivo del servizio anche ai quartieri collinari, è stato ulteriormente migliorato a settembre 2009 (72%), rendendo Salerno, quindici mesi dopo l’introduzione del servizio di raccolta porta a porta, il primo capoluogo d’Italia per raccolta differenziata e facendole ottenere il titolo di Comune riciclone 2009 e il Premio Conai per la rapidità di attuazione e i risultati raggiunti con il nuovo sistema di raccolta. È soprattutto grazie a questi risultati che Salerno è riuscita a scalare la classifica 2009 di Ecosistema urbano, il rapporto sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani redatto ogni anno dall'istituto Ambiente Italia insieme a Legambiente, piazzandosi al 34° posto a fronte del 83° dell’anno precedente (unica città del sud al di sopra della media nazionale).
Aria
Un balzo in avanti che dipende non solo dall'incremento sostanziale della raccolta differenziata, ma anche dal miglioramento della qualità dell'aria, in particolare per quanto riguarda i livelli di biossido di azoto, che nel 2009 hanno raggiunto la concentrazione massima di 23,8 microgrammi/mc (molto al di sotto dei limiti di 40 microgrammi/mc previsti dalla legge). Anche il famigerato Pm10 si è mantenuto per tutto l'anno entro il valore limite di 40 microgrammi/mc fissato dalla normativa di settore, come in pochissimi altri capoluoghi italiani (monitorati dalla campagna di Legambiente “Pm10 ti tengo d'occhio”). Risultati su cui ha forse influito il raddoppio dell'estensione pro capite di Ztl, portata a due metri quadri per abitante.
Risorse
Sul fronte del risparmio di risorse idriche e dell'efficienza energetica, a Salerno sono state invece portate avanti le iniziative Doccia Light e Cyberg Display. Il primo è un progetto gratuito di risparmio idrico ed energetico che prevede l’installazione di erogatori per doccia a basso flusso (Ebf) in tutti gli impianti sportivi di proprietà comunale, compresi quelli assegnati in gestione a terzi. Con il progetto Cyberg Display, a co-finanziamento europeo, si punta invece a monitorare le prestazioni energetiche degli stessi impianti sportivi.
Fuori dal coro
Tutte rose e fiori, dunque? In realtà, c'è anche qualche voce fuori dal coro. Intanto, la polemica mai sopita intorno al Crescent, l'enorme edificio a forma di semicerchio, firmato dall'architetto catalano Ricardo Bofill, che sorgerà sul lungomare di Salerno e che da qualcuno è stato bollato come “ecomostro”. «Quella costruzione deturperà il paesaggio e chiuderà il centro – commenta Pierluigi Morena, del “Comitato No Crescent” - Stiamo parlando di un edificio alto 33 metri e lungo 215». Rincara la dose Lella Di Leo, presidente campana di Italia Nostra: «Dal mare non si vedrà più la collina con il castello di Arechi e spariranno alla vista i conventi di età medievale e il giardino della Minerva, legato alla Scuola medica salernitana». C'è poi l'aspra polemica intorno al termovalorizzatore di Cupa Siglia, voluto fortemente dallo stesso De Luca e recentemente autorizzato, nonostante la dura opposizione di una parte dell'opinione pubblica (Meetup, Rete rifiuti zero e altri movimenti cittadini). Del resto, la posizione generale del sindaco in materia di inceneritori è stata spesso giudicata troppo “morbida” da una parte delle associazioni ambientaliste (anche se De Luca ha recentemente sostenuto che «In Campania bastano due temovalorizzatori»). Proprio quegli ambientalisti che De Luca, d'altro canto, ha accusato di corresponsabilità nell'emergenza rifiuti in Campania.