Legambiente: bene Pm10 a Latina, ma il monitoraggio deve proseguire
Presentati i dati sull'inquinamento atmosferico nel capoluogo pontino, raccolti dall'associazione ambientalista nell'ambito della storica campagna "Treno verde". Le polveri sottili sono risultate sempre nella norma, ma Legambiente avverte: "Non abbassare la guardia"
08 March, 2010
Bene i dati sulle polveri sottili (Pm10) a Latina. A preoccupare però sono i dati sul rumore che ha visto per tre giorni su tre il superamento della soglia consentita sui decibel. Questo è il quadro complessivo emerso a Latina dalle analisi compiute dal Treno Verde, la storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzata anche grazie al contributo di Telecom Italia, che ha lo scopo di monitorare lo stato dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane attraverso il monitoraggio del laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e di sensibilizzare i cittadini su cambiamenti climatici, risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili con le mostre realizzate a bordo del convoglio ambientalista. I dati finali relativi alla qualità dell’aria e alle proposte per la città di Latina sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa da Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Amelia italiano, responsabile commerciale Trenitalia Lazio, Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio, Vittorio Valentini, responsabile laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di Rfi e Alessandro Loreti, presidente del circolo Legambiente di Latina. Le analisi presentate sono il frutto delle 72 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di Rfi, rimasto posizionato in via Romagnoli - angolo via Cervone, da venerdì 5 a domenica 7 marzo.
Allarmante il quadro dell’inquinamento acustico (tre giorni su tre oltre la soglia, sia di giorno che di notte), mentre va meglio sul fronte del Pm10. Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile di Rfi nei tre giorni di monitoraggio in via Romagnoli, i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, si sono sempre mantenute al di sotto della soglia di guardia, non superando mai il limite giornaliero di 50 μg/m3 previsto dal DM 60 del 2/4/2002. Il valore massimo ottenuto nei tre giorni è stato quello di 41 μg/m3, registrato nel secondo giorno di osservazione. Un dato confermato anche dalle analisi compiute dall’equipaggio del Treno Verde che, con strumenti scientifici forniti da Con.Tec, ha effettuato un rilevamento di 24 ore del Pm10 e della percentuale di Pm2,5 (particelle con diametro decisamente minori rispetto al Pm10 e ancora più pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo del polmone) presso il Piazzale Leila Caetani. Da questo rilevamento sono emersi infatti dati conformi al limite giornaliero consentito, con una concentrazione di Pm10, risultato pari a 29 μg/m3, con una percentuale di Pm2,5 (per il quale la normativa italiana prevede l’obbligo di misura ma non fissa alcun limite di riferimento) pari al 48 per cento del totale. Sono risultati sotto controllo anche i valori di benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.
“I dati emersi a seguito dei tre giorni di monitoraggio in via Romagnoli non devono indurre nell’errore di pensare che Latina non sia interessata da un reale problema d’inquinamento – commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Un campionamento effettuato su un arco ristretto di tempo che, in questo caso, ricade anche in un weekend, può essere facilmente influenzato da condizioni atmosferiche passeggere come la pioggia di questi giorni, che stemperano la situazione generale, ma senza per questo incidere su una condizione che su Latina continua a restare critica. Così come non vanno dimenticati gli infelici primati rilanciati dal Treno Verde sulla mobilità urbana della città pontina: una media di 77 veicoli ogni cento abitanti e mezzi pubblici largamente disertati”.Il Velino