Provincia di Firenze: "Blocchi del traffico in base alle previsioni meteo"
L'assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze: "Chiediamo alla Regione di studiare la possibilità di prevedere i superamenti in relazione alla stagione ed alle previsioni meteo in modo da assumere i provvedimenti di limitazione prima e non dopo che lo smog abbia superato i livelli di guardia”. Allo studio anche la possibilità di un'estensione del periodo di validità dei biglietti Ataf
06 April, 2010
A tre settimane dall'entrata in vigore dei nuovi provvedimenti antismog emergenziali, l'assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze Crescioli, ha incontrato i comuni della cosiddetta “area omogenea fiorentina” (Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa). “Si è deciso -ha dichiarato al termine dell'incontro Renzo Crescioli- di avviare al più presto il lavoro di coordinamento degli interventi strutturali, contenuti nei Piani di Azione Comunali. In relazione a tutto ciò chiederemo un incontro con il neo Presidente della Regione Rossi per definire insieme modalità e azioni con cui affrontare in maniera non episodica questo grande tema che riguarda la qualità della vita dei cittadini. Per ciò che riguarda l’immediato, si è deciso di mantenere lo schema di ordinanza dei giorni scorsi, trasformando dal 15 di aprile (data in cui i riscaldamenti dovranno essere obbligatoriamente spenti) il primo modulo in un semplice invito all’utilizzo dei mezzi pubblici, e mantenendo il secondo e terzo modulo (limitazioni del traffico). Contatteremo nelle prossime ore ATAF per verificare la possibilità di accompagnare questi provvedimenti a incentivazioni per l’utilizzo del trasporto pubblico, ad esempio con l’estensione del periodo di validità dei biglietti”.
L'ordinanza tipo, adottata nelle scorse settimane dai comuni fiorentini, prevede un primo grado di allarme da far scattare il giorno successivo alla segnalazione di sforamento da parte di Arpat e impone per i primi due giorni la riduzione della temperatura del riscaldamento domestico (non più di 18 gradi) e una limitazione nell'orario di accensione (non più di 8 ore) con l'invito ai cittadini ad usare mezzi pubblici o veicoli non a motore. Due giorni dopo, con il perdurare dello sforamento dei limiti di Pm10, inizieranno le limitazioni di accesso ad alcune aree definite dai singoli Comuni dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30 per le auto a benzina Euro1, diesel Euro2 ed Euro3, per i veicoli adibiti al trasporto merci diesel Euro1 e per i ciclomotori e motocicli a due tempi. Se i livelli di Pm10 dovessero rimanere fuori dai limiti per altre 48 ore, scatteranno i provvedimenti previsti dal terzo grado di allarme: estensione delle limitazioni previste dal secondo livello a tutto il territorio comunale, seguendo i criteri (deroghe, ed esenzioni) già adottati durante le cosiddette "domeniche ecologiche".
“Va ribadito -ha aggiunto l’assessore Crescioli– che la difficoltà di questi giorni è dovuta al fatto che ci siamo trovati di fronte alla necessità di gestire una lunga serie di superamenti delle soglie di PM10 in una situazione di emergenza legata al mancato recepimento da parte del Governo della normativa europea che invece prevede altri parametri di valutazione più corrispondenti alla situazione reale dell’inquinamento rispetto a quelli attuali. Ora si spera che lo Stato ponga riparo quanto prima a questa dimenticanza, anche perché, altrimenti, l’11 giugno scatterà da parte della Ue una nuova procedura di infrazione. La nuova direttiva consentirà un sistema di rilevazione più raffinato, tra le altre cose basato non sullo sforamento di un’unica centralina, e facendo riferimento anche alle polveri PM2,5 ben più pericolose delle PM10”. “L’obiettivo –ha chiarito Crescioli– è quello di un sistema di rilevazione che sia basato sulle centraline “urbane fondo”, più corrispondenti alla situazione reale dell’inquinamento, e che tenga conto delle diverse entità degli sforamenti e del reale impatto sulla popolazione. Ma soprattutto l’obiettivo è quello di prevenire le emergenze. Si è quindi deciso di chiedere alla Regione di studiare la possibilità di un modello previsionale e diffusionale delle polveri, che consenta di prevedere i superamenti in relazione alla stagione ed alle previsioni meteo in modo tale da assumere i provvedimenti di limitazione prima e non dopo che lo smog abbia superato i livelli di guardia”.