Mobility manager e bus a chiamata. Presentato il nuovo piano anti-smog della Provincia di Asti
Approvato dalla Provincia di Asti il nuovo piano per il risanamento della qualità dell'aria. Bus a chiamata, mobility manager e consegna sostenibile delle merci. Queste le linee guida della lotta allo smog per i prossimi tre anni. Nessun riferimento all'estensione del blocco alla circolazione ai veicoli Euro2 diesel, misura prevista dal piano regionale
08 April, 2010
Bus a chiamata, mobility manager e consegna sostenibile delle merci. Sono questi i tre capisaldi del “Piano d’Azione per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria (2010 – 2012)” approvato dalla Provincia di Asti.
Il piano, che nelle premesse descrive la situazione della qualità dell'aria provinciale ("negli ultimi tre anni si è registrato un sensibile miglioramento della qualità dell’aria, pur rimanendo al di sopra dei limiti consentiti dalla normativa vigente"), detta le linee guida della lotta allo smog per i prossimi tre anni.
Tra i principali obiettivi quello di convertire il 20% dei Km percorsi dai bus extraurbani tradizionali in servizi a chiamata flessibili. I "bus a chiamata" o "taxibus" potranno sostituire le linee dove il rapporto tra ricavi e costi è inferiore al 35%, con l’esclusione delle corse degli scuolabus. "I servizi a chiamata -si legge nel piano- sono un modo innovativo per governare i costi di esercizio del trasporto pubblico e i suoi impatti sull'ambiente, offrendo in aree a domanda debole un servizio di qualità superiore al servizio tradizionale".
Entro il 2012, inoltre, almeno il 30% delle aziende in provincia con più di 300 dipendenti dovranno nominare un "mobility manager aziendale" con l'obiettivo di far scendere del 5% il numero di chi si affida a mezzi privati per raggiungere il luogo di lavoro. Per convincere i dipendenti pendolari a cambiare abitudini verranno proposte diverse soluzioni tra cui l'uso della piattaforma Roadsharing.com in cui condividere richieste e offerte di passaggio. Un progetto sperimentale in tal direzione interesserà l'area industriale di corso Alessandria per ridurre il consumo energetico degli spostamenti casa/lavoro dei dipendenti della zona industriale interessata. Il progetto non prevede la costruzione di infrastrutture o interventi sull'offerta di trasporto, bensì un'azione mirata ad agire sui comportamenti delle persone, sul facilitare scelte più sostenibili, sulla comunicazione e sul marketing del trasporto alternativo.
Nei prossimi tre anni la Provincia di Asti promuoverà inoltre uno studio di fattibilità per un sistema di consegna sostenibile delle merci. Nel piano è contemplata la costituzione per due anni ad Asti di un gruppo di studio composto da tecnici e politici del Comune, Associazione dei Commercianti, Associazioni Ambientaliste e Comitati Residenti del Centro, per individuare dove potrebbe essere posizionato un hub distributivo e quali filiere potrebbero essere coinvolte.
Nessun cenno invece nel Piano all'estensione del blocco alla circolazione ai veicoli Euro2 diesel. La misura, prevista dal piano regionale di risanamento della qualità dell'aria, doveva essere recepita dai Comuni piemontesi attraverso il coordinamento delle Province, già nell'autunno 2008, ma, ad oggi, a rispettare le disposizioni regionali sono solo Torino, 8 comuni dell'hinterland e Verbania.