Taranto, riparte l'inceneritore
Dopo oltre tre anni di stop, l'Amiu riaccende l'impianto, che è stato dotato di nuovi dispositivi per il controllo delle emissioni. L'inceneritore potrà bruciare circa la metà della spazzatura prodotta dai tarantini e produrre fino a 3 MegaWatt di energia. La Regione: «Bene l'impianto, ora insistere sulla raccolta differenziata»
12 April, 2010
Dopo tre anni di stop, è stato rimesso in moto l'impianto di incenerimento dei rifiuti di Taranto, situato lungo la strada per Massafra. Dopo la cosiddetta fase di “pre-riscaldo”, durata quattro giorni, l'impianto ha infatti ricominciato ufficialmente a bruciare i rifiuti prodotti dai tarantini. Le due linee d’incenerimento sono in grado di smaltire fino a circa 160 tonnellate di materiale al giorno, pari a circa la metà della quantità complessivamente prodotta nella città pugliese. La parte restante continuerà dunque ad essere conferita nella discarica Cisa di Massafra, gestita da un privato, che fino ad oggi aveva accolto tutta la spazzatura. L’inceneritore è dotato anche di una terza linea d'impianto, già attiva da circa un anno, che produce compost a partire dai rifiuti organici raccolti nei mercati e dagli sfalci di potatura degli alberi.
L'impianto, che era stato chiuso nel 2006 per essere adeguato al decreto legislativo 133/2005 in materia di protezione dalle emissioni, sarà affidato alla gestione dell'Amiu e produrrà fino a 3 MegaWatt di energia, pari a circa un terzo della potenza necessaria al funzionamento dell'inceneritore stesso. A garantire sull'efficacia dei dispositivi di protezione dell'atmosfera è stato il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, intervenuto alla riaccensione del termovalorizzatore. «Non ci sarà un nanogrammo di diossina in più, e del resto, in questi anni abbiamo fatto smaltire i nostri rifiuti in un impianto privato che comunque inquinava (la discarica di Massafra, ndr). – ha dichiarato – Inoltre è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con l’agenzia Arpa per monitorare le emissioni dei fumi. Tutto avverrà secondo quanto previsto dalle leggi vigenti. Non supereremo i valori minimi». La macchine sono dotate di un dispositivo di sicurezza che ne determina l'arresto immediato in caso di superamento dei limiti di emissione. Oltre che di vigilare sulla qualità dell'aria, il primo cittadino ha promesso di ridurre progressivamente i costi della Tarsu, la Tariffa sulla gestione dei rifiuti urbani, dal momento che grazie alla riattivazione dell'impianto i costi di smaltimento per l'Amiu subiranno un ridimensionamento.
Stefàno garantisce anche che la riaccensione dell'inceneritore non rappresenterà un disincentivo alla raccolta differenziata, timore espresso in passato da alcuni comitati cittadini contrari alla riapertura. Un ottimismo condiviso da Antonello Antonicelli, dirigente del settore Ecologia della Regione Puglia che, raggiunto da Eco dalle Città, si mostra più che fiducioso sulla crescita della differenziata a Taranto: «Il sindaco ha dichiarato pubblicamente che si dovrà insistere sulla raccolta differenziata, anche perché le due linee di termodistruzione dell'impianto non sono in grado di trattare tutti i rifiuti prodotti in città». Sono anche altre, secondo Antonicelli, le ragioni che fanno ben sperare nell'incremento della differenziata, soprattutto per quanto riguarda la frazione umida: «Intanto, è necessario assicurarsi il materiale per alimentare la linea di compostaggio integrata nell'inceneritore, e poi recuperare più efficacemente gli scarti organici consentirà di migliorare la purezza del materiale da incenerire, aumentando l'efficienza del termovalorizzatore». L'aumento della differenziata, infine, consentirebbe di ridurre a monte i costi, piuttosto gravosi, da sostenere per avviare i rifiuti alla termodistruzione. «A Taranto i livelli di raccolta differenziata sono ancora molto lontani dagli obiettivi fissati dalla Regione, ma stanno migliorando nettamente nei quartieri dove è stato attivato il porta a porta – conclude Antonicelli – e noi siamo molto fiduciosi per la “iperattività” dell'amministrazione comunale in questo settore»
(Foto Ingenito)