In visita a Bari l’inventore del bike sharing, Pedro Kanof: "Per le bici, il futuro è il parcheggio in affitto"
A Bari Pedro Kanof, ingegnere italo-argentino conosciuto come l'inventore del bike sharing. L'incontro con il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e l'assessore comunale alla Mobilità, Antonio Decaro. Un nuovo progetto di Pedro Kanof prevede un sistema di stazioni di sosta dove poter lasciare le bici private in tutta tranquillità e comodità
28 April, 2010
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e l'assessore alla Mobilità, Antonio Decaro, hanno incontrato il 27 aprile 2010 Pedro Kanof, l'ingegnere argentino conosciuto come l'inventore del bike sharing.
Ventidue anni fa all'ingegnere italo-argentino, che oggi vive e lavora a Washington, è venuta l'idea di mettere a punto la ormai celebre formula per la condivisione delle biciclette, sistema adottato oggi nelle principali città del mondo e che consente di risparmiare, elevare i livelli di qualità dell'aria e rimanere in forma.
"Sono in visita a Bari - ha detto Kanof durante l'incontro - perché questa amministrazione ha lavorato seriamente per promuovere l'utilizzo delle due ruote, sperimentando con successo il bike sharing e dimostrando grande lungimiranza. Sono qui per presentare l'evoluzione naturale del progetto, anche alla luce dell'abbassamento dei costi per l'acquisto di una bici".
Kanof ha inventato il bike sharing perché le biciclette, allora, erano un bene costoso. Al giorno d'oggi i prezzi sono scesi notevolmente e il risultato è che una persona su quattro ne possiede già una, magari sul balcone, nel garage o mai utilizzata: "la vera sfida - ha detto - è dare la possibilità alla gente di usare le bici che possiede, garantendo sicurezza e agibilità". Da qui il nuovo brevetto firmato dallo studioso, che prevede un complesso sistema di stazioni di sosta dove poter lasciare le bici private in tutta tranquillità e comodità. Si tratta di piccole infrastrutture interamente automatizzate (moduli standard di facile installazione, muniti di congegni a raggi infrarossi per la sicurezza e ricariche di batterie per i mezzi a pedalata assistita) che dovrebbero essere diffusissime in città, per consentire ai cittadini di uscire da casa e trovare pronta la bici come avviene con l'auto. Una tessera identificativa, magnetica, gratuita e personale permetterebbe al proprietario di rilevare la propria bici, e solo quella, dagli stalli del parcheggio.
"Ho presentato il mio progetto a Washington allo staff di Obama - ha spiegato l'ingegnere - e al ministero dell'Ambiente italiano, perché sto cercando le più alte collaborazioni istituzionali per realizzarlo. La vera rivoluzione democratica avverrà solo se riusciremo a riempire le strade delle nostre città di biciclette, in modo che le macchine siano spinte ad abbassare la loro velocità rendendo le regole del trasporto urbano più ecologiche e civili".
Il sindaco Emiliano ha mostrato apertura verso le innovazioni su questo fronte: "Bari è la città ideale per sperimentare nuove forme di mobilità sostenibile, sia per fattori climatici che per caratteristiche del territorio. La risposta ai primi interventi avviati dall'Amministrazione per favorire l'utilizzo delle bici e dei mezzi pubblici è stata incoraggiante, per questo siamo pronti a compiere ulteriori passi in avanti".
L'assessore Decaro, che ha conosciuto Pedro Kanof durante la sua presidenza del Club delle città italiane del bike sharing, si è impegnato a valutare la fattibilità del sistema e ad aprire una riflessione sul "parcheggio in affitto" a livello nazionale in sede Anci Mobilità. "Le nostre sono politiche incentrate sulla cultura della mobilità sostenibile - ha concluso Decaro - la bicicletta è un simbolo di risparmio, di aria pulita, di benessere fisico, di riduzione del traffico e da Bari faremo il possibile per individuare azioni all'avanguardia che ne incrementino l'utilizzo".