"No all'uso obbligatorio del casco in bicicletta"
Riceviamo e pubblicchiamo il testo di un appello rivolto al Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo, contro la norma recentemente votata dalla Commissione LLPP del Senato che obbligherebbe chi va in bicicletta ad indossare il casco. Il testo da copiare ed inviare entro il 5 maggio
03 May, 2010
Riceviamo da Lello Sforza, esperto di mobilità ciclistica, il testo di un appello rivolto al Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo, da copiare ed inviare, aggiungendo in fondo al testo nome e cognome, ai seguenti indizzi e-mail: senluigigrillo@hotmail.com; grillo_l@posta.senato.it. Il testo è da inviare entro il 5 maggio
Egregio Senatore,
sono fortemente contrario alla norma recentemente votata dalla Commissione LLPP del Senato che obbliga chi va in bicicletta ad indossare il casco.
A parte che i caschi omologati sono fatti per proteggere solo da cadute a 23 Km/h, ma non per salvare il ciclista che venisse investito da un'auto, sono ben altri i pericoli della strada che corrono i ciclisti e di cui nessuno fino ad oggi sembra preoccuparsi.
Nel nostro Paese mancano le condizioni oggettive di sicurezza stradale per le biciclette. Le città e il territorio sono pensati solo per una circolazione motorizzata veloce e pesante. Non sono rispettate nè fatte rispettare le pur poche norme in vigore (es. artt 13 e 14 del codice della strada che obbligano gli enti proprietari delle strade a dotare le nuove strade e quelle assoggettate a manutenzione straordinaria di adeguati interventi a favore della circolazione delle bici in sicurezza).
La norma prevista farebbe stare a posto con la coscienza il legislatore ma non risolverebbe il problema. Anzi, porterebbe ad un abbandono di massa dall'utilizzo della bicicletta, come dimostrano esperienze straniere. E' questo che vuole il Parlamento alla vigilia della prima Giornata della Bicicletta del prossimo 9 maggio, promossa dal Ministero dell'Ambiente che con l'occasione stanzia anche finanziamenti a favore del bike sharing. Che farebbero gli utilizzatori delle bici pubbliche. Dovrebbero andare in giro per la città con il proprio casco personale sotto il braccio? Oppure le nuove postazioni di bike sharing forniranno all'utente anche caschi "omologati" a noleggio?
La FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta (15.000 iscritti in 120 citta italiane) e l' ECF - European Cyclists' Federation (500.000 iscritti e 60 organizzazioni in Europa) si sono già, separatamente, espresse contro l'uso del casco per forza.