Il casco in bici sotto i 14 anni ritorna libero alla Commissione Trasporti della Camera
Dopo aver sentito gli esperti della Fiab, i deputati della Commissione che stavano esaminando il testo arrivato dal Senato decidono di cancellare l'emendamento che introduceva l'obbligo per gli infra 14 enni. "Le assicurazioni potrebbero approfittarne per non pagare i danni". Il comunicato stampa Fiab che rende pubblica la correzione e uno degli studi presentati in Commissione
29 May, 2010
Bimbi in bici senza l’obbligo del casco
Cancellata dalla camera dei deputati la disposizione introdotta dal senato
Fondamentale un’audizione della Fiab in Commissione Trasporti
Galatola, responsabile sicurezza Fiab: "Finalmente ascoltati"
Con un emendamento al disegno di legge “sicurezza stradale”, la Commissione Trasporti della Camera ha cancellato la norma, approvata dal Senato, che introduceva l’obbligo del casco per i minori di 14 anni. Fondamentale, al riguardo, un'audizione della FIAB che ha fornito dati e pareri.
Le motivazioni della decisione sono riportate negli atti parlamentari secondo cui "tale norma risulta in larga parte inapplicabile e che dalle statistiche ufficiali emerge un dato assai basso relativo all’incidentalità dei conducenti di bicicletta nella fascia di età fino a 14 anni. Inoltre che potrebbe avere delle conseguenze negative in relazione al contenzioso sugli incidenti in quanto le società di assicurazione potrebbero servirsene per rifiutare il risarcimento dei danni occorsi a conducenti minori privi di casco”.
Nel corso dell'audizione in Commissione Trasporti della Camera, avvenuta lo scorso 25 maggio, il direttore della FIAB, Giuseppe Merlin e il responsabile Sicurezza Edoardo Galatola, hanno fornito informazioni, pareri e dati scientifici in merito alle norme riguardanti le “disposizioni sulla sicurezza stradale”. In particolare Edoardo Galatola ha motivato il favore all’uso del casco per i ciclisti, ma la contrarietà all’obbligo del suo utilizzo anche per i minori di 14 anni, presentando dati ed esperienze di altri Paesi. (Ndr: in Italia i morti in bicicletta sotto i 14 anni sono pochissimi, e sono vittime di auto che il casco non avrebbe salvato.)
Inoltre ha espresso parere favorevole all’uso del giubbino catarifrangente di sera su strade extraurbane ed ha evidenziato la necessità di un riordino delle norme del Codice della Strada facendo presente che la FIAB sta lavorando in collaborazione con l’intergruppo parlamentare Amici della Bicicletta.
L'audizione era stata richiesta dalla FIAB in merito all’adozione del Piano della Mobilità Urbana (CE) per presentare proposte riguardanti l’intermodalità bici e mezzi pubblici e collettivi, le modalità di finanziamento, i piani della mobilità, le campagne pubblicità progresso, le modifiche del Codice della Strada e la creazione di Osservatori.
L’intervento della FIAB, competente ed accurato, è stato apprezzato e condiviso dal Presidente Valducci, dal sottosegretario Giachino oltre che da altri parlamentari, tra cui gli on. Motta e Monai.
Il giorno successivo la Commissione ha dato seguito alle richieste abolendo l’emendamento per l’uso obbligatorio del casco per i minori di anni 14. Le proposte dell’on. Motta volte al miglioramento della mobilità ciclistica sono quindi state oggetto di promessa da parte del presidente della Commissione di inserimento a breve in un progetto organico.
Edoardo Galatola dichiara: "Siamo molto soddisfatti perché siamo stati finalmente ascoltati. Confidiamo che non si sia trattato di un episodio isolato, ma di un inizio di collaborazione istituzionale fattiva”.
Da uno dei documenti presentati dalla Fiab in Commissione Trasporti ("Cycling and Children and Young people") emerge tra l'altro che, chi sceglie di usare il casco, è anche statisticamente più prudente, mentre a chi il casco è imposto introduce nel suo comportamento una sorta di "compensazione del rischio" che lo porta ad essere più spericolato e quindi a mantenere comportamenti più pericolosi (...tanto ho il casco, e non mi può succedere nulla!). Motivo in più questo che ha portato la Fiab a sostenere il "Sì al casco, ma per scelta!".