Ecosistema urbano 2009: Napoli rimane agli ultimi posti
Ancora alta la produzione pro capite di rifiuti, non aumenta il verde urbano, ancora non ci sono piste ciclabile, mentre migliora la gestione della rete idrica
14 October, 2008
Non è positivo, per la regione Campania, il quadro che emerge dall’identikit delle città d’Italia, disegnata da Ecosistema Urbano 2009, l’annuale ricerca di Legambiente sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia, realizzata con la collaborazione scientifica dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.
Nel dettaglio Caserta registra uno scatto in avanti, quest’anno 37° posto, guadagnando 4 posizioni rispetto lo scorso anno, segue Avellino 82° posto, con ben trentasette posizioni in meno rispetto lo scorso anno, subito dietro Salerno 83a (ben 19 posizioni in meno, era 64°) poi Napoli 88°, che guadagna solo tre posizioni. Chiude Benevento 100° , più due posizioni rispetto lo scorso anno.
Diversi i problemi evidenziati dal rapporto. Innanzitutto, Napoli, continua a produrre sempre più rifiuti, circa 600kg per abitante annui: lo scorso anno erano 593kg. Non ci sono variazioni nella percentuale di verde urbano: 2,83 metri quadri, come lo scorso anno e restano assenti le piste ciclabili (per la verità il comune ha recentemente approvato la realizzazione della prima pista ciclabile della città). Il capoluogo è, inoltre, indietro, rispetto alle altre metropoli, per il trasporto pubblico. Napoli è staccata rispetto alla capitale con 176 viaggi per abitante per anno, a fronte dei 517 di Roma. Bassa anche la presenza di isole pedonali: solo 0.92mq per abitante, molto delle quali senza controllo. Per quel che riguarda il tasso di smog, Napoli è al quarantesimo posto per livello di polveri sottili nell’aria e la qualità del parco auto circolante in città è la più bassa d’Italia: solo il 26% di veicoli euro 4 ed euro 3 sul totale. Aumenta, però, la capacità di depurazione delle acque. Lo scorso anno, infatti, si perdeva circa 50% dell’acqua immessa in rete, nel 2008 la percentuale è scesa al 33%. E’ chiaro – commenta Michele Buonomo presidente Legambiente Campania - che nel complesso, manca ancora una programmazione strutturale tesa al superamento definitivo delle emergenze quotidiane: dal traffico ai rifiuti, fino all’inquinamento atmosferico e alla paralisi del trasporto pubblico e più in generale del sistema della mobilità urbana nel suo complesso. Le amministrazioni locali devono accorgersi che nella nostra regione c’è una grande urgenza “la questione urbana”, di cui il degrado ambientale e sociale è parte integrante. Ma da anni registriamo - conclude Buonomo- che le politiche ambientali sono sempre più solo parole elettorali che concrete pratiche quotidiane.
Caserta è la città capoluogo campana meglio piazzata in classifica, 37° posto con un miglioramento di 4 posizioni .Depura il 100% delle acque e migliora la situazione per il Pm10, con un valore medio annuo di 24,7 ug/mc, risultando così tra le città italiane con valori più bassi. Non è ancora buona qualità delle acque potabili con 9,1mg/l No3. Aumenta, invece, il verde urbano fruibile per abitante (17mq/ab).
In fondo alla classifica c’è Avellino all’82 posto, con ben 37 posizioni in meno rispetto allo scorso anno. Uno dei maggiori problemi riguarda le perdite della rete idrica. Circa il 59% dell’acqua immessa nella rete, infatti, non arriva ai rubinetti dei cittadini. Bassa la quantità di verde urbano e di zone a traffico limitato a disposizione dei cittadini.
Anche Salerno scende in classifica di ben 19 posizioni, raggiungendo l’83° posto. La città ha fatto, infatti, registrare i consumi idrici tra i più alti d’Italia, con 259 litri al giorno pro capite e una perdita di acqua immessa nella rete idrica pari al 42%. Non buona la qualità dell’aria.
Ultima città Benevento, al 100 posto. Il capoluogo, infatti, non fa segnare miglioramenti evidenti in molti degli indicatori principali a cominciare dalla qualità dell’aria, con le medie di No2, che sono tra le più alte in assoluto. Diminuisce, inoltre, la percentuale di acqua potabile dispersa dalla rete (era il 49% lo scorso anno è il 33% in questa edizione). Migliora la depurazione, ma resta molto al di sotto della sufficienza: è appena al 20%, a fronte del 12% dello scorso anno. Benevento peggiora poi leggermente nella produzione di rifiuti pro capite, che si attesta intorno ai 490 chili per abitante all’anno (per l’esattezza 493,5 contro i 490 della passata edizione), a ciò non corrisponde poi un aumento della raccolta differenziata, pari a poco più dell’11%. Il capoluogo campano resta immobile anche per ciò che riguarda i viaggi per abitante all’anno sul trasporto pubblico (sempre 17 viaggi/abitante/anno, come lo scorso anno). La vera sorpresa di Benevento è il primato nella classifica relativa al solare fotovoltaico, con 4,30 klioWatt installati su edifici comunali ogni 1.000 abitanti.