Bikemi frena
Il Comune di Milano aveva promesso da giugno 2250 bici in più e altre 100 rastrelliere. Ma fino ad ottobre non se ne parla. Si allontana la prospettiva del completamento del bike-sharing milanese con 5000 bici e 350 stalli
21 June, 2010
Potrebbe rimanere legato al palo, anzi alla rastrelliera, il promesso sviluppo del bike-sharing milanese. La fase 2, così era stata annunciata da Maurizio Cadeo, Assessore al Verde pubblico con delega anche al bike-sharing, avrebbe dovuto partire a giugno e aggiungere 100 bici-stazione alle 100 esistenti e 2250 biciclette alle 1400 attuali. Nel primo giorno d’estate però non si vedono le 2250 bici e neppure le altre 100 rastrelliere. Queste ultime, in particolare, dovevano essere installate fuori dalla Cerchia dei Bastioni e servire le zone esterne al centro storico.
Ora tutto sembra rimandato a settembre, o addirittura a ottobre. Il quotidiano “La Repubblica” scrive che alla Clear Channel, la società che gestisce il sistema di bici noleggio milanese, sono preoccupati per la situazione. Gli esperti della multinazionale americana avevano comunicato al Comune e all’Atm che occorrono circa quattro mesi dall’ordine di mezzi e stalli. E, finora, non c’è stato neppure un accordo tra le parti per incrementare Bikemi. Tutto quindi rischia di slittare ben oltre ottobre.
Intanto, si avvicina la fine del mandato e, con essa, si allontana la prospettiva di vedere mantenuta la promessa iniziale del sistema di bici noleggio meneghino: avere 5000 bici e 350 stazioni. Per avere 2250 bici e altri 100 stalli il costo si aggira sui 5 milioni di euro. Con l’arrivo dell’estate si pone anche un altro problema. Nel 2009 Palazzo Marino aveva fatto prolungare l’orario notturno del noleggio bici dalle 23 alle due. Questo servizio costa 20 mila euro al mese. Lo scorso anno lo aveva sostenuto gratuitamente Clear Channel. Ora, la multinazionale non sembra intenzionata a rifarlo e anche Atm non sembra disposta a pagare.
Estate al palo per il bike-sharing milanese- da La Repubblica del 21.06.2010