Pedaggio sul Gra, il no degli ecologisti: inutile sul piano ambientale
Nella capitale scoppia la polemica per la probabile introduzione, da parte della manovra finanziaria, di un pedaggio sul Grande raccordo anulare. Dopo le critiche da parte degli enti locali, anche il mondo ambientalista si schiera contro il provvedimento, giudicato soltanto un modo per “fare cassa”, slegato da ogni strategia di potenziamento del trasporto pubblico locale
02 July, 2010
Si fanno sempre più insistenti le voci dell'introduzione di un pedaggio sul Grande raccordo anulare di Roma. Secondo le ultime dichiarazioni del presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, il ticket dovrebbe essere applicato solo a chi proviene da lunghe percorrenze, e non a chi si sposta attraverso la città. In attesa di chiarire i dettagli del provvedimento, però, si ingrossa di ora in ora il coro delle critiche. Dopo il no unanime degli enti locali ( Polverini: «Il Grande raccordo anulare è diventato una strada che si percorre regolarmente e non si può penalizzare chi va da una parte all'altra della città»; Zingaretti: «Penso che sia una vergogna e una vera e propria follia»; Alemanno: «Se sono risorse che debbono venire dall'utilizzo delle autostrade, sarebbe più opportuno rinegoziare il contratto con la società Autostrade»), anche il mondo ambientalista si schiera contro il provvedimento.
Contrario, ad esempio, Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio: «Per i modi e i tempi in cui è stata configurata, la misura dell'introduzione di pedaggi sui tratti finora gratuiti della rete autostradale rappresenta solo un ulteriore balzello per i cittadini già prostrati dalla crisi». Due le obiezioni principali mosse dall'ambientalista: «Intanto, non ci sembra il momento - vista la recessione, i tagli e la disoccupazione - per infierire sulle tasche dei cittadini, e poi il provvedimento non ha alcun riscontro sul piano ambientale, ma serve solo per fare cassa». Nessun vantaggio, dunque, per la viabilità romana. «Diverso sarebbe, e l'avevamo proposto noi stessi tempo addietro, se il pedaggio si accompagnasse a un miglioramento del trasporto pubblico locale, in modo da offrire alle persone un'alternativa più sostenibile e meno costosa per muoversi dentro e fuori la città – conclude Parlati – Invece ci troviamo di fronte al paradosso per cui si chiede ai cittadini di pagare tangenziali e Gra mentre il trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma, rischia di subire dei tagli mostruosi».
Secondo Angelo Bonelli, presidente nazionale e capogruppo dei Verdi nel Consiglio regionale del Lazio, la misura prevista dalla Finanziaria potrebbe addirittura peggiorare le condizioni ambientali nella capitale: «Sono contrario al pedaggio sul Grande raccordo anulare per ragioni sia economiche che ambientali, visto che questo provvedimento farà congestionare il traffico a Roma con conseguente aumento dell'inquinamento». Gli fa eco Nando Bonessio, presidente regionale dello stesso partito, secondo cui il pedaggio «non offre soluzioni strutturali ai problemi per trasporto ma serve solo per far cassa all’Anas».