Un inceneritore a Giugliano
E' la novità dell'estate campana. La costruzione dell'impianto di Giugliano è stata annunciata in seduta pubblica, ed è le nuova proposta della Provincia di Napoli per smaltire le ecoballe accatastate nel sito di Taverna del Re. Solo con l'inceneritore di Acerra, infatti, ci vorrebbero 35 anni
03 August, 2010
Arriva nel pieno dell'estate la notizia di un nuovo inceneritore campano a Giugliano. Almeno questa sembra essere la linea che la nuova amministrazione della provincia di Napoli assieme ai comuni di Villa Literno e Giugliano vuole seguire e presentata in pubblica seduta nella sede del comune di Napoli.
L'impianto servirebbe a smaltire le ecoballe accatastate nel sito di Taverna del Re da sette anni e che “solo” attraverso la terza linea di Acerra potrebbero essere inceneriti non prima dei 35 anni.
La realizzazione dell'impianto sarà preceduta dalla bonifica dell'area. Abbiamo i fondi, 47 milioni per procedere subito alla messa in sicurezza di tutti i siti inquinati – dice l’assessore regionale Giovanni Romano – interdiremo subito i pozzi, rimuoveremo 870 mila tonnellate di percolato. Poi via libera alla distruzione delle ecoballe.
Sulla possibilità di evitare la costruzione del nuovo impianto, l'assessore sembra abbastanza fermo sulla propria posizione. Siamo aperti al confronto con i cittadini, ha detto, ma a patto che si sappia che dire no all’inceneritore significa dire si a nuove discariche.
Già parte la controffensiva dei comitati di Giugliano che da anni si battono per ottenere una bonifica dell'area e che vedono la realizzazione di un inceneritore nel comune come il colpo di grazie inferto ai cittadini di Giugliano. Chiedono le dimissioni dei consiglieri che sono favorevoli alla decisione partorita assieme alla provincia e con il bene placido della Regione.
I cittadini di Giugliano durante gli ultimi sette anni hanno visto l'esproprio delle campagne per dare posto alle ecoballe, già giudicate “irregolari”, ed ora per tutta risposta vivranno accanto all'impianto che dovrà liberarli di uno dei più grandi danni ambientali della regione, che però nessuno di loro ha voluto.