Chiaiano, scontro sulla discarica
I comitati hanno ripreso la loro protesta e ora bloccano diversi punti di accesso in discarica. La Provincia di Napoli, qualche giorno fa, ha redatto una relazione sul monitoraggio dello sversatoio, concludendo che tutti gli indicatori risultano nella norma. È polemica con il Prof. Ortolani che accusa la Provincia di aver utilizzato solo i dati forniti dall’IBI, la ditta che gestisce la discarica
10 September, 2010
Si riaccende la polemica attorno alla discarica di Chiaiano, montata soprattutto dalle notizie stampa degli ultimi giorni, non ancora confermate da fonti ufficiali, di un eventuale ampliamento della discarica. I comitati cittadini hanno ripreso la loro battaglia contro lo sversamento nelle cave, bloccando diversi punti di accesso alla discarica, mentre è ripartita anche la militarizzazione del quartiere.
Il primo a muoversi, su questo fronte, è stato il Sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, che ha chiesto chiarimenti al Prefetto.
Ma la polemica si è riaccesa soprattutto a seguito della pubblicazione della Provincia di Napoli sul monitoraggio in discarica, che ha fatto seguito al sopraluogo dell’28 giugno 2010. Nel rapporto, i tecnici della Provincia hanno riportato i dati sulla qualità dell’aria, inquinamento acustico, sistema di monitoraggio delle acque, risanamento ambientale delle aree circostanti la Cava Poligono, cautele del lavoratori.
Le conclusioni del monitoraggio sono molto chiare: non vi sono superamenti dei limiti imposti dalle legge. I livelli di Pm10, si legge, comunque non superiori alla norma, sono riconducibili ad inquinamento di area vasta in condizioni di alta pressione, scarso rimescolamento e quindi ristagno di polveri sottili. Per gli altri parametri di monitoraggio della qualità dell’aria, sono state rilevate fluttuazioni giornaliere, legate soprattutto alle emissioni da traffico e all’andamento da rimescolamento atmosferico.
Per quel che concerne l’inquinamento acustico, il rapporto parla di prevedibili aumenti del traffico legati alle attività della discarica, per cui si rendono necessarie prescrizioni o opere di mitigazione.
Sono nella norma, inoltre, sistema di monitoraggio delle acque, risanamento ambientale oltre che la tutela dei lavoratori.
È polemica con il Prof. Ortolani che accusa la Provincia di Napoli di aver redatto il rapporto sullo stato della discarica, basandosi sulla relazione tecnica fornita dall’IBI, ditta attualmente affidataria della gestione della discarica, sottolineando l’evidente conflitto d’interessi. Ortolani lamenta anche che i conferimenti dei rifiuti in discarica sono partiti senza sapere preventivamente quale fosse la qualità dell’acqua di falda prima dell’accumulo dei rifiuti nella cava a fossa ed esprime dubbi sul pacchetto di impermeabilizzazione della cava e sulla gestione dei rifiuti speciali, anch’esso completamente gestito dall’IBI.
Per i prossimi giorni, continueranno le proteste dei comitati, in attesa di capire se l’ampliamento della discarica è nei piani della Provincia di Napoli.