Dossier “L'a-bici”, Legambiente boccia la ciclabilità romana
Alla vigilia di ExpoBici, l'associazione pubblica un rapporto sulla mobilità ciclabile nelle diverse città italiane. Male Roma (66ima in classifica) e le altre città del Lazio. Per rimediare, Legambiente chiede finanziamenti per attuare il Piano della ciclabilità, oltre a un potenziamento del bike sharing
16 September, 2010
Le politiche in materia di ciclabilità adottate nella capitale non sono affatto sufficienti. Lo sostiene il rapporto “L'a-bici - Numeri, idee, proposte sulla mobilità ciclabile” pubblicato da Legambiente alla vigilia di ExpoBici (manifestazione in programma dal 18 al 20 settembre a PadovaFiere). La ricerca, redatta con dati del 2009 e del 2008, assegna un giudizio sulla mobilità a due ruote delle diverse città italiane, partendo dal cosiddetto “indice di ciclopedonalità”, calcolato trasformando i metri ciclabili per abitante in metri equivalenti, attraverso un calcolo che tiene conto di lunghezza e tipologia delle piste ciclabili, estensione delle aree pedonali e delle zone con moderazione di velocità.
In questa classifica, Roma si colloca solo al 66imo posto (su un campione di 92 capoluoghi), con un indice di ciclopedonalità di appena 2,52 metri per abitante, e ben lontana dalle città più virtuose come Reggio Emilia (indice 34,86), Lodi (31,14) e Modena (28,39). Bocciate anche le altre città del Lazio: Rieti è al 53imo posto con 4,19 metri per abitante, Latina è al 62imo posto (2,81 metri) e Frosinone al 67imo, con 2,48 (la città di Viterbo non ha comunicato i dati). «Roma si ritrova fanalino di coda nella classifica che premia i Comuni italiani più virtuosi nel favorire la mobilità ciclabile – commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – Malgrado qualche segnale di risveglio, come il potenziamento del servizio Bike-sharing, comunque ancora del tutto insufficiente, e il prossimo avvio dei lavori della ciclabile verso il mare, la situazione generale resta sconfortante».
Secondo l'ambientalista, la mancanza di una rete ciclopedonale adeguata non rappresenta solo un problema per la qualità dell'aria della capitale, ma anche per la sicurezza stradale. «Preoccupa – dichiara – la strage silenziosa che si consuma ogni giorno sulle strade con sempre più ciclisti vittime di incidenti che denotano l'assoluta assenza di una cultura diffusa di rispetto verso il piccolo mezzo ecologico e verso coloro che, nonostante tutto, si ostinano a pedalare in città». Per migliorare la situazione, Legambiente Lazio propone una ricetta che parte dal Piano della ciclabilità approvato dalla giunta Alemanno la scorsa primavera (con il plauso dell'associazione), per il quale gli ambientalisti chiedono ora «le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi e l'accelerazione dell'attuazione, con priorità decise tramite un confronto con cittadini, comitati e associazioni».
Nel rapporto “L'A-Bici” Legambiente auspica inoltre un potenziamento del servizio di bike sharing, da portare al livello quantitativo e qualitativo delle altri capitali europee. Necessari, infine, interventi di rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale per dare maggiore visibilità ai ciclisti sulle strade in uscita dalla Capitale.