Teleriscaldamento: in arrivo a Pioltello il primo impianto dell’est milanese
Il comune di medie dimensioni, alle porte di Milano, inaugura l’avvio dei lavori di un’opera che porterà acqua calda a basso costo in scuole, asili, piscine, municipio e 13 condomini. E’ il più grande impianto realizzato da un comune medio dell’area metropolitana milanese
26 September, 2010
Un impianto di cogenerazione, con rete di teleriscaldamento, da 4 milioni di euro per riscaldare scuole, Municipio, asili nido, piscine, polo sanitario e 13 condomini privati.
Pioltello, comune di medie dimensioni alle porte di Milano, punta all’eccellenza nell’eco-sostenibilità. L’avvio dei lavori è stato inaugurato ufficialmente il 25 settembre. La struttura è la più grande mai realizzata da un comune medio nella provincia milanese. Impianti di cogenerazione ce ne sono pochi nell’area metropolitana e sono localizzati in grandi comuni come Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Quello di Pioltello è anche il primo dell’est milanese e nasce con l’intenzione di guardare al vantaggio dei cittadini e non per sfruttare i sottoprodotti dell'incenerimento dei rifiuti come avviene in molti comuni.
Il teleriscaldamento, è una modalità di distribuzione di acqua calda (per riscaldamento domestico e come acqua sanitaria) che consente molteplici vantaggi, ecologici e d economici: riduce i consumi energetici per la produzione dell’acqua calda, grazie al fatto che tale produzione è concentrata in un’unica centrale e non avviene più in numerose piccole caldaie condominiali; consente, proprio grazie a questo, di ridurre la spesa energetica degli utenti; permette anche al Comune di ridurre le spese per riscaldare i propri edifici (Municipio, scuole, palestre ecc.).
Le case raggiunte dal teleriscaldamento non avranno più bisogno di avere caldaie centralizzate, ma dovranno semplicemente allacciarsi alla rete del teleriscaldamento comunale. Mentre oggi i cittadini pagano il gas, col teleriscaldamento pagheranno il calore”.
Il costo del progetto è di 4 milioni di euro, di cui 500.000 finanziati dalla Regione Lombardia (metà a fondo perduto, metà con un finanziamento a tasso zero), e i restanti 3,5 milioni a carico della Cogeser, la società energetica partecipata dal Comune, che nel giro di 10 anni si ripagherà integralmente dell’investimento grazie ai ricavi della vendita di calore ed energia elettrica.