Scontro Legambiente - Campidoglio sui dati di Ecosistema Urbano
L'associazione replica alle accuse lanciate dall'assessore De Lillo e, con toni più blandi, dallo stesso sindaco Alemanno. La bocciatura di Roma, secondo gli ambientalisti, non dipende da motivazioni ideologiche, ma dalla reale situazione delle politiche ambientali nella capitale
21 October, 2010
Legambiente Lazio non ci sta. Agli ambientalisti non sono andate giù le parole dell'assessore capitolino all'Ambiente, Fabio De Lillo, che ha definito «false e capziose» le analisi che hanno portato Roma in coda alla graduatoria di Ecosistema Urbano (la “classifica ambientale” che l'associazione stila ogni anno insieme all'istituto Ambiente Italia). La replica di Legambiente, dunque, non si è fatta attendere: «I dati e la classifica di Ecosistema Urbano – si legge in una nota diffusa dall'associazione – non sono affatto sbagliati né tanto meno ideologici, sono semplicemente dati, peraltro tutti forniti da fonti comunali o comunque istituzionali».
Per mettere a tacere le «pretestuose polemiche», l'associazione ha ribadito, in sintesi, i contenuti della sua analisi ambientale: «La Capitale peggiora per l'inquinamento atmosferico da ossidi di azoto (sia in termini assoluti, da 51,9 a 54,4 microgrammi per metro cubo considerando la media annuale tra tutte le stazioni di monitoraggio che per posizione in classifica dal 78° all'81° posto della classifica nazionale) e per l'ozono (passando dal 29° al 33° posto), mentre per le polveri sottili risale la classifica, dal 64° al 59° posto. Le auto risultano in crescita (da 70 a 71 auto ogni 100 abitanti), mentre rimane il primato nazionale tra le metropoli per il parametro dell'uso del trasporto pubblico (541 viaggi/abitante/anno) e il secondo posto per quello dell'offerta (65 km/vettura/abitanti/anno), che rimane però fermo allo stesso dato dello scorso anno».
Legambiente ricorda che anche sul fronte rifiuti la situazione a Roma è tutto fuorché idilliaca: «La produzione pro capite resta molto alta, nonostante la crisi economica (641,7 kg/ab/anno), mentre la raccolta differenziata resta quasi ferma al palo con il 19,5% (l'azienda ha poi comunicato il 20,7%), facendo comunque perdere posti in classifica alla capitale dal 70° al 78° posto». A peggiorare la situazione, la maglia nera nazionale per i consumi elettrici domestici pro capite (con 1.403 kWh per abitante) e la scarsa trasparenza in materia di fonti rinnovabili, dato che il Campidoglio non ha fornito i dati per il solare termico e fotovoltaico. Segno, secondo l'associazione «di una grave sottovalutazione e di un imperdonabile ritardo che si va cronicizzando». Gli ambientalisti non salvano Roma neanche per quanto riguarda il verde pubblico, perché, anche se il dato assoluto è alto (3.644 mq di aree verdi), se si escludono parchi e aree protette il verde fruibile rimane a 12,38 metri quadri per abitante.
In definitiva, sono questi dati, per Legambiente (e non motivazioni politiche o ideologiche), ad aver relegato Roma al 75° posto della classifica di Ecosistema Urbano, con un punteggio del 45,78% contro il 49,36% della media nazionale.