Le grandi città bocciate in ambiente
Meglio i piccoli centri: Cremona regina. Male Milano, crolla Bologna
17 October, 2003
Traffico, smog, rifiuti, verde pubblico: centotre capoluoghi di provincia allo specchio Da Torino a Bari, da Genova a Napoli l´inquinamento resta la piaga principale Rapporto di Legambiente su come si vive in Italia Metropoli incapaci di migliorare i propri standard ROMA - Le città arrancano. Corrono dietro a un picco d´inquinamento e appena sono riuscite ad abbassarlo spunta fuori un nuovo veleno. Aumentano la raccolta differenziata dei rifiuti ma le discariche restano ingolfate e pericolose. Provano a governare il flusso crescente degli spostamenti urbani ma non riescono neppure a tagliare i consumi dei lampioni (nonostante le polemiche sull´inquinamento luminoso e gli sprechi energetici, le lampadine ecologiche restano l´eccezione). E´ questo il ritratto che esce dal decimo rapporto sui 103 capoluoghi di provincia condotto da Legambiente. «Ecosistema urbano 2004» è una rassegna dei risultati raggiunti nel campo della mobilità, dell´inquinamento atmosferico, del verde pubblico, della qualità dell´acqua, del rumore. Sono 70 parametri. Sommando i risultati si ottiene la fotografia della qualità ambientale di ogni città. Quest´anno, per la seconda volta consecutiva, al primo posto si trova Cremona: ha le carte in regola per la raccolta differenziata, i mezzi pubblici con combustibili meno inquinanti, le aree pedonali e le piste ciclabili. Ma è tallonata da Sondrio (che si è battuta con determinazione contro il traffico) e da Verbania (salita in graduatoria anche grazie alle isole pedonali sul lungolago) che solo poche frazioni di punto separano dalla vincitrice. Ma più che per le presenze la classifica di «Ecosistema urbano 2004» si caratterizza per le assenze. Le vere sconfitte nella gara per la vivibilità e la piacevolezza sono le grandi città: la parte alta della classifica è dominio dei centri medi o medio-piccoli. Bisogna arrivare al ventitreesimo posto per trovare Venezia (non a caso l´unica grande città senza macchine). Al trentacinquesimo posto c´è Bologna, che però di anno in anno continua a perdere quota. Al trentaseiesimo Verona. Le metropoli perdono smalto soprattutto perché non riescono a guarire la piaga dell´inquinamento atmosferico che comporta un bilancio molto pesante in termini di vite umane. Altissime le concentrazioni di polveri sottili a Torino, Milano (che è la prima delle bocciate), Genova e Bari (più 50 per cento rispetto all´obiettivo di 40 microgrammi per metro cubo previsto per il 2005). A Genova vengono anche superati i limiti previsti per l´anidride solforosa, mentre il tetto per il benzene è superato a Firenze, Roma, Napoli e Bari. Nel corso del 2002 nessuna grande città è risultata in regola con tutti e quattro gli inquinanti atmosferici analizzati nel rapporto. L´altro grande sconfitto è il Meridione: solo Matera segna il punto della bandiera conquistando il sedicesimo posto mentre il fondo classifica è tutto marcato Sud. Il differenziale d´inquinamento che fino a pochi anni fa premiava il Meridione è stato sostanzialmente cancellato. Ormai in tutta Italia il modello urbano è unico: le differenze si sono ridotte. Un abitante delle regioni meridionali getta nella pattumiera 514 chili di rifiuti all´anno, contro i 605 di un cittadino del Nord. Lo stesso vale per i consumi elettrici: 977 chilowattora annui consumati a Sud, 1.130 a Nord. Analogo anche il tasso di motorizzazione: 62,6 auto ogni cento abitanti a Nord, 59,6 a Sud. Addirittura invertito il trend per il benzene: la media massima dei valori annui è 7,6 microgrammi per metro cubo nei capoluoghi del Sud, 5,8 al Centro, 4,5 al Nord. La differenza più preoccupante tra Nord e Sud resta la capacità di reazione di fronte all´aggressione dell´inquinamento. Dei 32 capoluoghi che non effettuano un monitoraggio accettabile della qualità dell´aria il 56 per cento si trova a Sud. A Nord si depura l´82 per cento dei reflui delle fogne, a Sud il 69,9 per cento. E nella graduatoria della raccolta differenziata la parte alta della classifica è appannaggio esclusivo del Nord e del Centro. (a.cian