Elisa Bianco

In molte città d’Italia al momento dell’assegnazione degli orti urbani si tende a valorizzare la loro importanza sociale, inserendo specifici criteri che privilegiano i pensionati tra quanti fanno richiesta di un appezzamento. Eppure anche a studenti e giovani lavoratori potrebbe interessare l’idea di coltivare da sé il proprio orto, come suggerisce la richiesta di modifica dei criteri di assegnazione proveniente dal Quartiere 4 di Firenze.
Il Quartiere 4 Isolotto è quello in cui si concentra la maggior parte degli orti urbani del capoluogo toscano: 378 appezzamenti su circa 3 ettari di superficie, che costituiscono nel complesso il 52% dei terreni cittadini adibiti a orti. E quest’anno, per la prima volta, uno degli appezzamenti è stato assegnato a quattro ragazzi, studenti dell’Istituto di Agraria.

Non pare strano che questa istanza nasca proprio nell’Isolotto e non solo per il fatto che in quest’area nacque il primo orto sociale cittadino nel 1996. Qui, infatti, la biblioteca civica BiblioteCa Nova ha avviato, in collaborazione con Slow Food, una nuova attività denominata BibliOrto, nata nell’ambito di un progetto di educazione ambientale, educazione sensoriale e consapevolezza alimentare preparato da Slow Food Toscana e Quartiere 4. Il BibliOrto sta dando i suoi primi frutti, combinando l’attività nell’orto – autogestita dai volontari aderenti (i BibliOrtolani) – a momenti di incontro, verifica e formazione in biblioteca.
Il programma degli incontri è pensato e realizzato da Slow Food Toscana con BiblioteCa Nova Isolotto del Comune di Firenze.

Per maggiori informazioni http://bibliotecanovaisolotto.comune.fi.it