La riqualificazione di Torino nord, tra orti urbani e giardini comunitari
A Torino, il nuovo progetto di riqualificazione dell'area Nord prevede una nuova linea di metropolitana, il recupero di aree industriali dismesse e la creazione di giardini comunitari gestiti da Giardinieri di Barriera
14 November, 2010
Elisa Bianco
Barriera di Milano e Regio Parco, quartieri semi periferici del comune di Torino, saranno al centro di una grande opera di trasformazione e riorganizzazione che partirà nel 2011 per concludersi tre anni più tardi. Il progetto, il cui nome Barriera C'Entro è stato scelto dai cittadini attraverso un sondaggio aperto, prevede grandi interventi che rivoluzioneranno l’area nord della città.
Le aree di Barriera di Milano e Regio Parco iniziano la propria storia a metà dell’Ottocento, quando la città decide di delimitare "con muro e altri provvedimenti" una zona del territorio comunale; la cinta muraria continua era interrotta solo in corrispondenza delle strade da appositi varchi, le cosiddette "barriere". Una di queste, posta lungo la Strada Reale che conduceva a Milano, era appunto la Barriera di Milano. Attualmente queste zone sono caratterizzate da grandi aree industriali dismesse, le cosiddette "Spine", che, secondo i progetti, diventeranno i nuovi assi di sviluppo e di trasporto dei quartieri. La trasformazione maggiore di questa parte di città si colloca, infatti, lungo il vecchio "trincerone" ferroviario tra via Gottardo e via Sempione che sarà occupato dal primo tratto della nuova linea 2 della
Metropolitana collegata in maniera diretta con l’intero sistema di trasporto urbano. In superficie, al di sopra delle gallerie della metropolitana, un parco lineare di oltre 2 chilometri collegherà il parco Sempione ai parchi fluviali del Po e della Dora.
Alcuni degli spazi verdi pubblici che si creeranno saranno destinati alla creazione di nuovi giardini e orti urbani comunitari, progettati e realizzati grazie al coinvolgimento diretto degli abitanti. Il progetto Giardini di Barriera mira alla realizzazione di tre obiettivi. Il primo è la creazione di nuovi legami sociali tra i cittadini: il giardino comunitario favorisce gli incontri e lo scambio fra generazioni e culture diverse. Secondo obiettivo è incentivare pratiche di
vita sostenibili che rispettino l’ambiente e permettano di conoscere meglio l’ecosistema circostante. In ultima istanza è stata definita una Carta del Giardino Condiviso per riunire e sostenere le associazioni interessate al progetto nella rete dei Giardinieri di Barriera. Gli abitanti potranno così venire coinvolti nel progetto dei Giardini o per propria iniziativa personale o perché contattati dalle associazioni dei Giardinieri.
Nella Carta del Giardino Condiviso si definiscono alcuni criteri che i membri della rete devono rispettare, come per esempio il fatto che i Giardinieri devono coinvolgere gli abitanti del quartiere organizzando eventi e iniziative culturali e ricreativi aperti al pubblico sui temi del giardino. Le associazioni devono inoltre informare gli abitanti sull’esistenza del giardino e della rete e, ovviamente, curare il giardino. Non da ultimo devono infine impegnarsi a comunicare i risultati raggiunti dal progetto con cadenza periodica.