Torino: tutela del paesaggio, la parola passa al Consiglio Comunale
La Commissione Urbanistica passa al Consiglio comunale la deliberazione di iniziativa popolare sulla costruzione di futuri edifici a torre a Torino. L'iniziativa, promossa dal Comitato Non Grattiamo il Cielo, è sostenuta da più di 2500 firme e propone norme più severe per la tutela del paesaggio urbano
14 November, 2008
Rossella Alemanno (TorinoClick del 13.11.2008)
E’ stata liberata per l’aula consiliare, dopo estenuanti trattative, la deliberazione d’iniziativa popolare su “costruzione di edifici a torre e tutela del paesaggio e dell’ambiente urbano di Torino”. Il testo, che era già approdato in commissione urbanistica per ben due volte senza mai addivenire ad una versione definitiva o quantomeno condivisa, sarà portato all’attenzione dei consiglieri comunali un po’ variato, grazie ad un emendamento di ‘salvataggio’ proposto in extremis dalla stessa presidente di commissione Levi Montalcini. Il braccio di ferro tra i rappresentanti di associazioni ambientaliste, comitati e cittadini che intendevano con questa proposta invitare il Consiglio ad assumere un “atteggiamento ispirato a principi di cautela nell’assumere atti che incidano significativamente sul paesaggio urbano” è durato fino alle 19.30. I proponenti si opponevano apertamente alla bozza elaborata dall’assessore Viano, che dal dispositivo dell’atto aveva stralciato i
14 punti ’prescrittivi’ indicati. Punti che, fatti salvi gli interventi già autorizzati (vedi grattacielo San Paolo), indicano per la costruzione degli edifici in città parametri numerici precisi quali l’altezza (non oltre i 100 metri), quote minime e massime da rispettare in termine di distanze, profondità, e valutazioni su coni visuali, coni d’ombra, oltre a prescrizioni di sostenibilità ambientale con standard elevati. Ed è stata proprio la parola ‘prescrittivi’ a scatenare la discussione. I proponenti, che nel punto 2 del dispositivo chiedevano l’impegno della Giunta a presentare, entro 6 mesi, un primo provvedimento di salvaguardia, pretendevano che nel frattempo, i 14 punti diventassero elementi di riferimento con valore prescrittivo.
“Abbiamo dei referenti, ci sono 2 mila 500 persone che hanno firmato questa proposta, occorre tenerne conto”, ribadivano Emilio Soave e Guido Montanari. Ma il vincolo sembrava troppo stretto, e anche formalmente inaccettabile, per l’assessore, che si è riferito alla querelle aperta come a un “accanimento tera- peutico sulle parole” , e si è mostrato disponibile ad integrare i 14 punti solo a patto che non costituissero, appunto, elemento prescrittivo in questi 6 mesi. Allora la presidente Levi ha fatto incontrare i pareri opposti con un equilibrismo linguistico, che sarà riscritto con un emendamento nero su bianco. In sintesi, resta l’impegno della Giunta a condurre un lavoro di approfondimento d’intesa con il Ministero e la Regione per definire norme di tutela e salvaguardia del paesaggio urbano; restano i sei mesi entro i quali dovrà confezionare un primo provvedimento di ‘salvaguardia’. E restano, con soddisfazione di entrambe le parti, i 14 punti elaborati dalla proposta di iniziativa popolare, che diventano però “elementi di riferimento per la procedura prescrittiva", in quanto non saranno soltanto tenuti in particolare attenzione, ma ispireranno anche i futuri atti della Città.
Il comunicato stampa del Comitato Non grattiamo il cielo di Torino - del 13.11.2008
VIDEO - "San Paolo ripensaci" - Dibattito economico sul progetto del maxi grattacielo a Torino - piazza San Carlo, Torino, 23 Ottobre 2008 - Andrea Distefano, direttore mensile Valori