Federlazio: "Il sistema regionale di trattamento dei rifiuti sta per implodere"
L'associazione delle aziende che smaltiscono i rifiuti nel Lazio lancia l'allarme: a causa dei ritardi nei pagamenti da parte di molti comuni e della stessa Regione, il sistema di raccolta rischia di bloccarsi. Il debito accumulato dalle imprese del settore ammonta a più di 200 milioni
01 December, 2010
Ritardi nei pagamenti, adeguamento delle tariffe a quelle delle altre regioni d'Italia e investimenti: circa 600 milioni di euro. Sono le richieste che Federlazio-Ambiente (l'associazione che rappresenta la aziende che trattano i rifiuti nel Lazio) ha messo sul tavolo delle istituzioni e delle banche per evitare che l'intero sistema dei rifiuti di Roma e del Lazio imploda. A presentare il dossier, i numeri e il grido d'allarme delle aziende sono stati questa mattina il presidente di Federlazio-Ambiente, Bruno Landi, il direttore generale Federlazio, Giovanni Quintieri e l'assessore provinciale all'ambiente Michele Civita.
Scendendo nel dettaglio delle cifre, Federlazio-Ambiente spiega che il ritardo dei pagamenti interessa diversi comuni del Lazio e la Regione ed il debito complessivo accumulato dalle imprese private del settore si aggira tra i 200 e i 250 milioni. Altro capitolo sensibile sono le tariffe: secondo uno studio effettuato da Federlazio, segnalato tutto alla regione Lazio, emerge che la media nazionale e' al di sopra dei 90euro/tonnellata mentre nel Lazio si va da un minimo di 46 per Malagrotta ad un massimo di 73 per Guidonia. Per avere un mercato competitivo pero' non sono sufficienti i pagamenti dei crediti ma risultano essere determinanti, per Federlazio, gli investimenti: 600 milioni di euro da suddividere in impianti tecnologicamente avanzati. Si va dai 200 milioni per il completamento del gassificatore e della centrale elettrica di Malagrotta, tra i 200-250 milioni per quelli di Albano Laziale, 35 per il Tmb di Colleferro e 30 per l'ammodernamento degli impianti esistenti.
"C'e' un sistema industriale che funziona - ha detto Landi - ma a fronte di questa realta' imprenditoriale mi aspetto che un'istituzione si accorga del nostro lavoro. Le banche devono pagare e da troppo tempo che le tariffe non sono remunerative, urge mettere mano e' un allarme che abbiamo lanciato da almeno due anni. Non vogliamo contributi pubblici ma essere accompagnati dal sistema bancario e dalle istituzioni". Per Federlazio e' necessaria una condivisione strategica dalla regione Lazio al sistema bancario, dalle imprese pubbliche a quelle private fino alle forze politiche e sociali. A questo proposito Federlazio ha chiesto un incontro urgente con il governatore, Renata Polverini. "Se ad oggi il sistema non e' ancora al collasso - ha detto Landi - lo si deve all'impegno profuso dalle aziende private che ogni giorno garantiscono il servizio".
Secondo l'associazione, infine, l'obiettivo di portare la raccolta differenziata del Lazio dall'attuale 20% al 60% entro il 2011 (come previsto dal Piano rifiuti varato dalla Regione Lazio) sarebbe una "invenzione della politica".
Fonte: Asca