PM10: nelle stazioni del metrò concentrazioni dieci volte più alte che all'esterno
Nelle stazioni della metropolitana si respira un’aria dieci volte più inquinata di quella che si può inalare per le vie del centro durante le ore di punta. A rivelarlo è uno studio dell’Agenzia per l’Ambiente della Lombardia: in base ai rilevamenti, il “record” di concentrazioni di PM10 ce l’ha la linea gialla (M3). La causa? Tunnel più stretti e minore ricambio d’aria.
10 December, 2010
Sono circa un milione le persone che ogni giorno a Milano sfruttano le tre linee di metropolitana per spostarsi evitando di utilizzare la macchina. Ma propria quando si scendono le scalette sotto al cartello con la “M”, si va incontro al luogo più inquinato di tutti. Se nei viali della metropoli più trafficati i livelli di PM10 raggiungono una media che va dai 32 ai 37 microgrammi per metro cubo d’aria, nelle stazioni del metrò si toccano punte di 327. Sono dati che arrivano da un’indagine effettuata dall’Arpa su commissione dal procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato e dal sostituto Giulio Benedetti nell'ambito dell'inchiesta sullo smog avviata nel 2009 dopo alcuni esposti del Codacons.
L’Arpa ha installato da marzo alcune centraline di monitoraggio in 6 stazioni della rete milanese. I picchi massimi di polveri sottili si registrano nella linea gialla (M3), nelle stazioni di Duomo e Crocetta, con 249 e 267 microgrammi di media e punte di 299 e i 327. La più virtuosa è invece la linea rossa (M1): nella stazione di Porta Venezia c’è la media (94 microgrammi) più bassa, con punte di 163. Dei rilevamenti che l’Arpa ha effettuato all’esterno, il livello massimo sono i 121 microgrammi di via Senato, quindi di molto inferiori rispetto alle banchine del metrò. Proprio in questi giorni l'Arpa ha inviato ad ATM e al Comune di Milano gli allarmanti esiti dei rilievi.
Dalle analisi è emerso che il Pm10 della Mm è composto principalmente da metalli e da ossidi di metalli provenienti dall'usura dei freni dei treni, delle rotaie e dei fili elettricità, ma sono state trovate anche tracce dei detergenti usati per le pulizie. Tra i fattori che più contribuiscono a innalzare le concentrazioni di PM10 ci sono sicuramente le conformazioni delle stazioni. Quelle con i tunnel più stretti (il problema della linea gialla) hanno meno ricambio d’aria, e di conseguenza fanno segnare numeri maggiori. Le punte maggiori si registrano nelle ore diurne dei giorni feriali, ma in una stazione come quella di Crocetta (M3) anche di notte la concentrazione non scende mai sotto i 144 microgrammi, segnale evidente di ricambio d’aria pressoché nullo. Per ovviare a queste criticità sono allo studio novità come i freni elettrici e le ruote di gomma per i treni, oltre a potenti condizionatori d'aria nelle stazioni. Ma bisognerà valutare attentamente che tutto ciò non sia solo un semplice palliativo e se convenga davvero.