"Comitato Spontaneo": il sindaco di Manfredonia riesamini l’autorizzazione sanitaria per l’inceneritore di Capitanata
Il Comitato Spontaneo contro l’inceneritore di Capitanata ha protocollato il 29 dicembre 2010 al Comune di Manfredonia una lettera indirizzata al Sindaco Angelo Riccardi. Si chiede di riesaminare l'autorizzazione sanitaria rilasciata dal predecessore. Il nuovo sindaco, negandola porrebbe nuovi ostacoli all’apertura dell’inceneritore con recupero di energia sito in contrada Paglia
30 December, 2010
Novità dal comitato intercomunale “Comitato Spontaneo contro l’inceneritore di Capitanata”. Infatti è stata protocollata al Comune di Manfredonia una lettera indirizzata al Sindaco, Angelo Riccardi. Si chiede di riesaminare l'autorizzazione sanitaria rilasciata dal predecessore Paolo Campo. Il nuovo sindaco, negando l’autorizzazione sanitaria, porrebbe dei nuovi ostacoli all’apertura dell’inceneritore con recupero di energia sito in contrada Paglia .
L’inceneritore con recupero di energia di proprietà dell’ E.T.A. Spa, appartiene al gruppo Marcegaglia. Il possesso viene esercitato attraverso la Euroenergy, società che ha in quota maggioritaria anche gli inceneritori di Massafra (Appia Energy) e di Modugno (Eco Energia). Al momento solo quello di Massafra è in funzione.
In quota minoritaria, Antonio Albanese attraverso la Cisa s.p.a., società tarantina, è il partner locale con cui la Euroenergy porta avanti la propria strategia imprenditoriale.
L’impianto inceneritore dell’ETA s.p.a., nel momento in cui entrasse in funzione, dovrebbe ricevere 375 tonnellate di combustibile da rifiuto di qualità (CDR-Q) al giorno dall’impianto di recupero confinante, che, in parole semplici, creerà le ecoballe da bruciare, appunto, per l’inceneritore. Il materiale selezionato (denominato di qualità perché dovrebbe essere privo di parti metalliche) sarà ricevuto a sua volta dai 4 impianti di biostabilizzazione [Cerignola, Deliceto, Foggia e Sannicandro Garganico (quest’ultimo ancora in fase di progettazione)] della Provincia di Foggia, che avranno il compito di dividere la quota umida da quella secca, utile all’incenerimento.
Nel 2009, secondo i dati forniti dal sito Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia, la filiera dell’indifferenziato dei quattro ATO foggiani, (FG1, FG3, FG4, FG5, ha creato una quantità di rifiuti pari a 807 tonnellate al giorno.
Ovviamente non tutte sono destinate all’incenerimento, in quanto bisogna detrarre la frazione umida, ma certamente appare chiaro che senza un aumento a monte della raccolta differenziata, ferma all’incirca al 10%, i materiali destinati alla combustione saranno molti di più di quelli previsti dalle autorizzazioni.
“Compiendo questo doveroso gesto – spiega il Comitato - Angelo Riccardi, potrebbe negare la messa in esercizio dell’impianto. Sarebbe auspicabile che il Comune di Cerignola, da sempre contrario alla nascita di questo impianto, – spiega il Referente del Comitato Matteo Loguercio – inviasse a sua volta un invito al suddetto Sindaco, affinché si adoperi per dare seguito alla nostra richiesta. Questo è uno degli argomenti che ci spingono ad organizzare una manifestazione a Manfredonia, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.”
Di seguito la lettera protocollata dal referente del comitato Matteo Loguercio
“Con riferimento al costruendo termovalorizzatore in contrada Paglia, nell’agro di Manfredonia di proprietà di E.T.A. Spa, società che fa capo all’attuale presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il precedente Sindaco Paolo Campo ha rilasciato
parere favorevole circa l’autorizzazione sanitaria ai sensi degli artt. 216 e 217 del Regio Decreto n.1265 del 1934; acquisito al prot. 12253 del 09/11/2009, nota presente all’interno dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) del 14 settembre scorso. BURP 155 07/10/2010.
Il nuovo Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, non può farsi carico di decisioni così importanti, che riguardano la salute pubblica, prese dal suo predecessore, senza che Egli stesso ne verifichi la reale assenza di pericoli nella messa in esercizio di questo impianto insalubre classe 1. Anche in considerazione del fatto che le Direttive Europee 96/61/CE, 96/62/CE, 2008/50/CE hanno, tra i loro obiettivi principali, il miglioramento della qualità dell’aria laddove questa risulti inquinata. Come si evince dal Piano Regionale Qualità dell’Aria (consultabile a pag. 125 del file arpapuglia.box.net/shared/bmu23logal), Cerignola, insieme a Manfredonia e Foggia, sono inserite in Fascia C, ossia tra i Comuni ”con livelli di qualità dell’aria peggiori che, obbligatoriamente, devono presentare domanda di finanziamento per il risanamento” con assoluta priorità (punto 6.4, pag. 159)
Per tale ragione, prima che il suddetto impianto entri in funzione, “avvalendosi anche di consulenze di esperti di Enti Pubblici (ad esempio: dr Federico Valerio direttore del dipartimento di Chimica Ambientale dell’Istituto Tumori di Genova; prof. Gianni Tamino Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova) – continua la domanda di riesame – chiediamo al Sindaco, in quanto primo responsabile della salute della sua comunità, di operare nuovi e precisi controlli sul termo valorizzatore, e nel caso, negare la suddetta autorizzazione sanitaria, in osservanza del comma 11 art. 5 Dlgs 18 febbraio 2005 n° 59.”