IV Rapporto sulla mobilità sostenibile in Italia, Napoli al 40° posto
IV Rapporto di Euromobility. Napoli, tra le grandi città italiane quella con la maggiore densità abitativa, è la città con le auto più vecchie, quindi più inquinanti. Brutte notizie anche sul fronte dei progressi nella mobilità sostenibile: praticamente inesistenti i servizi di car e bike sharing. Venezia la città più sostenibile
11 January, 2011
Il Rapporto annuale di Euromobility sulla sostenibilità delle 50 principali città italiane ha cancellato la più popolosa regione del Sud. La Campania infatti sul fronte della mobilità sostenibile semplicemente non esiste. È vero che in Italia si contano 60,78 automobili ogni 100 abitanti, ma nessuna città campana conquista un posto dignitoso in classifica. Napoli si conferma, addirittura, in testa alla classifica negativa delle auto più inquinanti - quelle Euro 0 - con più del 30% in circolazione. Dietro c’è solo Catania.
Nel Rapporto annuale di Euromobility a colpire è soprattutto la mancanza, a Napoli come nel resto della Campania, di servizi ormai diffusissimi in tutta Europa quali il car sharing e il bike sharing.
Forse un po’ di respiro a questi dati negativi potrà essere apportato dalla nascita della pista ciclabile che attraverserà l’intera città di Napoli, ma non c’è dubbio che la futura amministrazione comunale partenopea dovrà inserire ai primi punti della propria agenda l'europeizzazione della mobilità urbana.
Nel resto d’Italia piano piano si diffonde il bike sharing, il trasporto urbano gratuito con bicicletta. Anche in questo caso, sono rare le presenze della Campania e del Sud. Talvolta, tuttavia, la qualità dell’aria migliora; scendono i livelli di particolato (i gas delle auto) grazie alla diffusione di sistemi di circolazione alternativi. Brutte notizie, invece, per il car sharing (auto pubbliche a disposizione) che scendono del 3 e mezzo % rispetto al 2009. A Venezia il primo posto è realmente guadagnato. La città lagunare può vantare un sistema di trasporto pubblico e di circolazione a livelli europei.
Il punto critico nazionale resta la governance dei sistemi di mobilità.