Emergenza rifiuti: il rischio di tornare al punto di partenza
Il Comune di Napoli lancia l'allarme per una possibile nuova emergenza: mancano gli spazi per conferire i rifiuti. Le discariche esistenti sono ormai sature - Chiaiano è al limite della sua capienza - e quelle nuove non sono state ancora realizzate. Si cercano nuovi "buchi" dove sversare rifiuti in attesa che l'inceneritore di Acerra funzioni a pieno regime
17 January, 2011
Luca de Berardinis
L'assessore all'Igiene del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, è stato chiaro: "già da questa sera (17 gennaio ndr) la raccolta dei rifiuti potrebbe essere insufficiente". E aggiunge sconsolato che 450 tonnellate di "monnezza" si trovano sugli autocompattatori, fermi, in attesa di sversare a Chiaiano.
Ma il problema è molto più grave. Perché il sito di Chiaiano è al limite della sua capienza, come ammette Daniele Fortini, amministratore delegato dell'Asìa che vede la chiusura della discarica entro un mese o poco più. E quindi ora ci si è lanciati alla ricerca di nuovi siti, nuovi "buchi" dove sversare rifiuti in attesa che l'inceneritore di Acerra funzioni a pieno regime. Cosa molto difficile però: l'impianto inaugurato nel marzo 2009 dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non ha mai funzionato come previsto e la sua manutenzione è già costata 50 milioni di euro.
Per il momento è tutto fermo anche a Napoli Est. Il bando per il nuovo inceneritore scade il 31 Gennaio e non si vedono aziende interessate. Dunque le alternative sono finite: le discariche esistenti sono ormai sature. Quelle nuove non sono state ancora realizzate e gli impianti di incenerimento non sono funzionanti. La Provincia è sommersa da 5mila tonnellate di rifiuti e non può certo assorbire anche quella di Napoli città.
E la raccolta differenziata? Ferma al palo, come ci spiega Anna Fava, dell'Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno: "non esiste una reale volontà di approvare un piano dei rifiuti che sia realmente efficace e vantaggioso economicamente per le Istituzioni. Infatti più si rimanda la partenza della raccolta differenziata, più si allontana l'attuazione di un corretto ciclo dei rifiuti, più i costi sociali aumentano. Aumentano nei termini di una mancata occupazione, di costi per le bonifiche ambientali sempre più alti, nella mancata riqualificazione del territorio per il turismo e l'agricoltura. E infine nei costi sanitari che la Regione dovrà sostenere a causa dell'inquinamento dei suoli. Dicono che mancano i fondi, però i soldi per comprare l'inceneritore di Acerra, 320 milioni di euro, quelli verranno trovati".
Rifiuti, allarme del Comune "Subito i siti o sarà nuova crisi" - da La Repubblica Napoli.it del 17.01.2011