Il Punto sulla crisi - Da febbraio si ferma la linea 1 dell’inceneritore di Acerra. Previsti anche scioperi dei consorzi
A causa dello stop della linea 1 dell'inceneritore, per manutenzione, e con i concomitanti scioperi dei lavoratori dei consorzi Napoli si appresta a tornare alla normalità, ovvero all'emergenza
24 January, 2011
Lo stop della prima delle tre linee dell’impianto di incenerimento dei rifiuti – la stessa che si era fermata a settembre – è già previsto da mesi, ma non mancherà di creare disagi in una situazione rifiuti dall’equilibrio sempre precario.
A partire da febbraio – e per un paio di mesi – l’impianto diminuirà di 700 tonnellate la quantità di frazione secca che sarà possibile incenerire. Questo a causa di una necessaria manutenzione dei forni della linea 1, forni che si confermano essere il punto nevralgico dell’intero inceneritore dopo che a settembre anche le linee 2 e 3 si erano dovute fermare per lo stesso motivo.
La relazione del professor Volpicelli del 30 gennaio 2010 scritta a seguito di un sopralluogo ad Acerra, aveva riscontrato frammenti di materiali refrattari sul fondo dei forni. In quell’occasione si sottolineò che, a causa di “mancanza di rifiuto della qualità prevista da progetto da incenerire”, non era stato possibile effettuare alcuna prova prestazionale.
Dei forni di Acerra parla anche la Corte dei Conti nella relazione sul ciclo dei rifiuti in Campania: “Le caratteristiche dell’impianto escludono la possibilità di raggiungere un carico termico superiore alle 4.300 chilocalorie, mentre le ecoballe raggiungerebbero quota 6mila”. Sull’intera vicenda dell’inceneritore nei mesi scorsi l’ex presidente della commissione ambiente, Tommaso Sodano, ha presentato una denuncia alla magistratura.
Intanto torna il caos nel settore dei Consorzi di bacino. Il cartello dei sindacati autonomi di categoria ha infatti proclamato uno sciopero, in data 28 gennaio, per dire “no” al nuovo decreto rifiuti appena convertito in legge dal Parlamento. I consorzi protesteranno contro le modifiche di legge che prevedono “un peggioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti degli ex bacini”.
Unione Europea. Inviata nei giorni scorsi a Bruxelles la seconda versione della bozza del Piano dei rifiuti solidi urbani della Regione Campania. Si tratta di un documento che aggiorna e approfondisce il primo inserendo elementi come il cronoprogramma e il dimensionamento degli impianti di trattamento.
"Si tratta - ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano - di un testo perfettamente rispondente alle richieste avanzate dalla Commissione ambiente dell'Unione europea nella visita del novembre scorso. Questa versione - ha proseguito - ci porta a dire che il Piano è redatto al 70per cento e che, entro il 28 febbraio prossimo, sarà pronta la sua stesura definitiva".
Il Commissario europeo Janez Potocnik ha parlato di un'emergenza «fatta da 7 milioni di tonnellate» di rifiuti, per il cui smaltimento sarà necessario «prima di tutto procedere all'analisi delle cosiddette ecoballe». In gioco c'è un finanziamento di 270 milioni di euro per la realizzazione di un «piano di smaltimento e compostaggio», bloccato sin dal 2005 dalla Commissione europea.