Legambiente Lazio lancia l'allarme cemento: «Nella Capitale in cantiere 17 milioni di nuovi metri cubi fuori dal Prg»
L'associazione ha presentato il dossier "Roma al metro cubo", in cui analizza dieci casi di cattiva gestione dell'urbanistica, che potrebbero portare a un aumento del 27% dei volumi rispetto a quelli già previsti. «I Re di Roma sono sempre i costruttori», ha commentato il presidente Lorenzo Parlati
25 January, 2011
A Roma piovono case, palazzi, fondi commerciali. Un vero «diluvio di cemento», per usare le parole del presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati. Rispetto ai quasi 65,9 milioni di metri cubi già previsti dal Piano regolatore approvato nel 2008, tra idee, proposte e delibere i volumi costruiti potrebbero arrivare a oltre 83,5 milioni, il 27% in più di quanto previsto dal documento di pianificazione. I dati sono contenuti nel dossier Roma al metro cubo, in cui l’associazione ambientalista analizza uno per uno dieci casi di cattiva gestione dell’urbanistica metropolitana e di proliferazione del mattone. Se tutte queste proposte venissero attuate (alcune sono già in fase di applicazione, altre poco più che idee), si arriverebbe a un ulteriore consumo del suolo di oltre 14,8 milioni di metri quadrati, 1.462 ettari, per un totale di 134.524 nuovi residenti insediabili, che si aggiungono ai 549.051 già previsti dal Pgr vigente.
Interventi che, per Legambiente Lazio, hanno lo scopo principale di «rimpinguare le casse del Comune» e non servono a risolvere il problema dell’emergenza abitativa, con cui «quelle dieci proposte nulla hanno a che fare». «Tra le tante trasformazioni programmate, pur aumentando ancora la destinazione d’uso residenziale, sono previsti soltanto 140 alloggi per l’edilizia sociale», spiega Parlati. Legambiente ricorda poi un altro particolare: «In questi anni, più volte l’Acer (Associazione costruttori edili di Roma e Provincia, ndr) ha chiesto alle amministrazioni comunali succedutesi una quota territoriale pari all’1% del totale dell’estensione del comune di Roma – ossia 129.000 ettari – da destinare alla edificazione finalizzata alla soluzione del disagio abitativo: ebbene, le 10 proposte coinvolgono 1.462 ettari, ossia l’1,1% del totale territorio comunale». Risultato di queste operazioni è che «ci ritroviamo troppe case destinate al mercato di proprietà e poche da riservare all’emergenza abitativa e al mercato dell’affitto». La destinazione d’uso è residenziale per il 56% dei 65,9 milioni di metri cubi previsti dal Pgr: l’occasione mancata «per dotare la città di una rete di servizi, di funzioni alte e di pregio legate alla vocazione di Roma – cultura, turismo, accoglienza, innovazione, ricerca».
Secondo la direttrice di Legambiente Lazio Cristina Avenali, «in due anni e mezzo di giunta Alemanno, è aumentato il dimensionamento complessivo del piano regolatore, intere aree della città sono state consegnate ai soliti noti». «Nel 1994 il residuo del Prg del 1965 ammontava a 120 milioni di metri cubi: ad Alemanno mancano “soltanto” 36 milioni di metri cubi per riportare l’urbanistica romana a 46 anni fa», ha commentato il presidente Parlati.
Ecco i dieci casi descritti da Legambiente nel dossier Roma al metro cubo:
1. Bando housing sociale
Ha lo scopo di reperire aree agricole su cui edificare 9.850 alloggi di edilizia convenzionata, realizzati da cooperative e destinati al mercato di proprietà. «L’incremento ai numeri del Prg derivante dal Bando dell’Housing Sociale – si legge nel dossier – sarebbe pari a 2.089.050 di metri cubi, per un consumo di suolo pari a 2.000.000 di metri quadri/200 ettari, e un numero di stanze/nuovi residenti insediati/insediabili pari a 17.408».
2. Il raddoppio del dimensionamento delle Centralità da pianificare
L’assessore all’Urbanistica Marco Corsini ha proposto di raddoppiare i volumi edificabili in alcune zone strategiche come Saxa Rubra, Anagnina Romanina, Massimina. Con i soldi derivanti all’operazione, si potrebbero poi costruire linee di trasporto su rotaia. «Totale del raddoppio, 4.371.760 metri cubi, su 1.366.175 metri quadri/136 ettari, per 36.431 nuove stanze/nuovi residenti insediati/insediabili», spiega Legambiente.
3. La riqualificazione di Tor Bella Monaca
Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione di gran parte del quartiere con la tipologia edilizia di case a tre/quattro piani. «La crescita del dimensionamento è data, in superfici, dallo scarto tra i 62 ettari attuali e i futuri 96,7 ettari (+ 34,7 ettari) e dagli attuali 28.000 residenti ai futuribili 44.000 (+ 16.000 residenti)», si legge nel rapporto.
4. Gli stadi di Roma e Lazio
Due cittadelle dello sport che dovrebbero sorgere, rispettivamente, nel comprensorio Massimina- La Monachina e in un’area vicina alla via Tiberina. Due progetti da «750 ettari di campagna romana, dove realizzare 4 milioni di metri cubi tra funzioni residenziali, nuovi centri commerciali, strutture logistiche, alberghi, centri sportivi, ecc. E gli stadi? Sono solo un puntino, il contorno per una gigantesca speculazione edilizia su aree non edificabili, poiché componenti dell’Agro Romano, vincolato dal Prg».
5. Cemento a Parco Somaini
Un progetto che riporta Roma quaranta anni indietro: «Sono a rischio cementificazione 143 ettari, tra i quali le aree del Parco Somaini. In base a ciò, vengono quindi ripristinate le previsioni urbanistiche del Prg del 1974, grazie alla Memoria di Giunta che raddoppia gli indici edificatori sull’intero comparto: 1,30 metri cubi/su metro quadro. Nel Prg vigente, il VI Municipio è totalmente classificato quale Periferia Consolidata, dove non bisogna fare nuovi metri cubi, ma piuttosto operare recupero, sostituzione edilizia, demolizione e ricostruzione, e non certo 1 milione di metri cubi in più», scrive Legambiente. In sintesi: «Consumo di suolo pari a 143 ettari e numero di nuove stanze/nuovi residenti insediati/insediabili pari a 8.333».
6. Cura del ferro
Si prevede la «cessione ai privati di aree pubbliche, ove realizzare cubature, ai fini della realizzazione delle tratte della Metro B1 Conca d’Oro Bufalotta e della tratta B2 Ponte Mammolo/Casal Monastero, per un insieme di circa 9 km di metropolitane». I risultati sarebbero un «aumento del dimensionamento del Prg vigente pari a 2.576.422 metri cubi, per un ulteriore consumo di suolo pari a 80 ettari e un numero di nuove stanze/nuovi residenti insediati/insediabili pari a 21.469».
7. La valorizzazione delle caserme
Verranno riqualificate 15 caserme dismesse dal ministero della Difesa. «La delibera approvata dal Consiglio comunale – denuncia Legambiente – prevede il 30% delle superfici a destinazione residenziale di lusso, 30% ad esercizi commerciali, turistico ricettive ed attività private, il 30% a quota variabile, con il 20% destinato a servizi comunali – asili nido, scuole, centri di quartiere – e il restante 10% all’edilizia sociale. Per il disagio abitativo, quindi, c’è solo il 10% del 30%: ossia 50.000 metri cubi, ossia circa 140 alloggi: una miseria». In questo caso, non si aggiungeranno nuovi volumi al 1.500.000 di metri cubi esistenti su 46 ettari, per un totale di 12.500 stanze/residenti insediati/insediabili.
8. Roma Formula Futuro
«Lo svolgimento della Formula Uno all’Eur avrebbe comportato un aumento del dimensionamento del Prg vigente a destinazione d’uso residenziale pari a 50.000 metri cubi, equivalenti a 417 stanze/nuovi residenti insediati/insediabili, e un conseguente aumento del consumo di suolo pari a 15.000 metri quadri, ossia 1,5 ettari», si legge nel dossier. Ma dopo il passo indietro di Alemanno, il dubbio resta: «Cancellata la Formula Uno saranno cancellate anche queste cubature?».
9. Cambio di destinazione d’uso dell’ex velodromo
Dal progetto di Cittadella dell’acqua (un complesso sportivo-commerciale), si è passati all’idea di costruire nell’area appartamenti da vendere a 12.000 euro al metro quadro. «In sintesi, aumento del dimensionamento del Prg vigente pari a 136.000 metri cubi, per un ulteriore consumo di suolo pari a 4,2 pregiatissimi ettari e un numero di nuove stanze/nuovi residenti insediati/insediabili pari a 1.133».
10. Più costruzioni nelle aree oggetto di abusivismo
Aumento degli indici edificatori nei cosiddetti Toponimi (le aree ex dell’Agro Romano sulle quali sono stati edificati immobili abusivi e poi condonati) da 0,125 a 0,15 metri quadrati/metro quadrato. Risultato: «L’aumento del dimensionamento del Prg, in forza di tale delibera, è pari a 400.000 metri quadrati, ossia 400 ettari, per 60.000 metri cubi, equivalenti ad ulteriori 500 stanze/nuovi residenti insediati/insediabili».