Ambientalisti insoddisfatti per le misure anti smog decise dalla Provincia di Firenze
Le nuove misure proposte dalla Provincia di Firenze per contrastare le polveri sottili non convincono gli ambientalisti della Rete No Smog Firenze, preoccupati che "l'emergenza sanitaria" non venga sanata. Durante un'audizione presso la Commissione Politiche della Salute del Comune di Firenze, la Rete aveva esposto alcuni dati sui rischi alla salute dovuti al Pm10, domandando: "A quanti ricoveri e morti in più hanno contribuito i numerosi picchi record registrati in questi giorni a Firenze?"
03 February, 2011
Riduzione della temperatura dei termosifoni, blocco dei veicoli più inquinanti, due ipotetiche domeniche ecologiche (una a febbraio, una a marzo), proposta di limitare la velocità sulle autostrade a 90 km/h, eventuali facilitazioni per chi utilizza i trasporti pubblici. Queste le misure che la Provincia di Firenze ha proposto ai comuni dell'area fiorentina per contenere e contrastare le polveri sottili, così come previsto dalla nuova normativa regionale (che prescrive l'intervento dei Sindaci dopo il superamento per 15 giorni della concentrazione di Pm10 nell'aria).
Il commento (negativo) della Rete No Smog Firenze non è tardato ad arrivare: "Le misure anti smog sono insufficienti: ci aspettiamo di più. L'emergenza sanitaria, che potrebbe ancora ripetersi nelle prossime settimane, necessita di interventi più efficaci che non gli inviti farsa a ridurre il riscaldamento o a usare il trasporto pubblico (inviti che non si fila nessuno), o a limitare il traffico nella ztl a qualche auto e furgone".
Gli ambientalisti avevano parlato proprio di emergenza sanitaria il 27 gennaio, durante un'audizione presso la Commissione Politiche della Salute del Comune di Firenze. Nel corso dell'incontro, una pediatra di famiglia, membro dell’ISDE, Associazione dei Medici per l'Ambiente, ha esposto alcuni dati sui danni alla salute da Pm10 (e delle polveri ancora più sottili): "Un micidiale e velenoso aereosol che più è fine più arriva in profondità nell’albero respiratorio, fino a raggiungere gli alveoli polmonari e il sangue. Le inevitabili conseguenze sono le sempre più numerose malattie respiratorie, cardiocircolatorie e l’aumento della mortalità, soprattutto per le fasce più deboli, bambini, malati e anziani". I danni alla salute causati dal Pm10 comportano costi personali e sociali altissimi. Le conseguenze sono ancora più drammatiche nei bambini che nascono già "intossicati". I dati dell’Oms riportano che per ogni aumento di 10 microgrammi di Pm10 oltre la soglia, si ha un incremento della mortalità dello 0,6, che aumenta a 1,6 nei bambini da 1 a 5 anni. Un bambino piccolo, infatti, ha una frequenza respiratoria più rapida e scambia il doppio di aria rispetto all'adulto. "C'è da domandarsi a quanti ricoveri e quanti morti in più possano aver contribuito i numerosi picchi record, arrivati anche fino a tre volte la soglia consentita, registrati in questi giorni a Firenze" scrive in un comunicato stampa la Rete No Smog Firenze.
La Commissione Politiche Sanitarie si è dimostrata disponibile alle richieste della Rete:
- spostare le centraline di fondo dal Giardino di Boboli e da quello di via Bassi in luoghi che meglio rappresentino la reale esposizione della popolazione agli inquinanti (in particolare, la Rete ha richiesto che una delle centraline sia posizionata vicino ad una scuola per valutare il peso dell’inquinamento proprio sulle fasce più delicate da proteggere)
- sollecitare provvedimenti contro gli sprechi di energia (il riscaldamento eccessivo degli edifici, oltre il traffico veicolare, è una potente fonte di inquinamento atmosferico) negli uffici pubblici, nelle scuole e nei condomini dove non c'è controllo
- contrastare la pessima abitudine di tenere spalancate le porte degli esercizi commerciali
- limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti e ridurre i limiti di velocità in città
- realizzare una rete di piste ciclabili, nell'attesa di interventi strutturali per la mobilità.
La Commissione ha dichiarato che presenterà una mozione in Consiglio Comunale.