La protesta della Dukic contro il mutismo dei media
Anna Dukic, l'amministratrice dell’azienda vicentina Dukic Day Dream, protesta a Roma davanti alla Rai contro il silenzio dei media. La Dukic accusa questi ultimi di disiinteressarsi alla vicenda del suo dispositivo antiparticolato "Tre-D-Car-Van", che non ha ancora ottenuto l'omologazione dal Ministero dei Trasporti
09 February, 2011
"Resterò incatenata fino a quando non mi sarà data voce". È la protesta di Anna Dukic, amministratrice dell’azienda vicentina Dukic Day Dream, incatenata nella mattina del 9 febbraio davanti all’ingresso della Rai di Roma. Contro il mutismo dei mezzi di informazione verso la vicenda che interessa la sua azienda, la Dukic non ha intenzione di porre fine alla protesta. Anzi, illustra: "Andrò avanti ad oltranza; voglio parlare con un giornalista della Rai che mi permetta di rendere pubblica la vicenda che affligge la mia azienda". Il suo "Tre-D-Car-Van", il dispositivo inventato da Michele Campostrini, potrebbe essere un "salva-ambiente". Secondo l’azienda, l’invenzione sarebbe in grado di abbattere l’inquinamento del 90%, ridurre i consumi di carburante e far acquisire alle auto due classi (trasformando un euro zero in euro due o un euro due in euro quattro). Nonostante il dispositivo abbia superato tutte le prove previste dalla legge nel 2008, il Ministero dei Trasporti non ha ancora rilasciato l’omologazione al prodotto, impedendone l’ingresso ufficiale sul mercato. Quella della Dukic è anche una protesta contro i filtri antiparticolato, concorrenti del "Tre-D-Car-Van", ritenuti "bombe ecologiche", come si legge nel cartello che Anna Dukic tiene ai propri piedi.
Secondo l'amministratrice della Dukic Day Dream e il presidente Michele Campostrini, i giornalisti che hanno tentato di occuparsi della vicenda sono stati fermati da pressioni indebite. "Non abbiamo prove tangibili, ma in noi c'è la sensazione che la Pirelli, che è nostra concorrente perché produce un filtro anti-particolato, e il ministero dei Trasporti, abbiamo esercitato pressioni sui media perché non si parlasse di questa storia”.
L’onorevole Francesco Aracri (Pdl) ha seguito la questione ed è in attesa, spiega la Dukic, “di incontrare il ministro Matteoli per mettere fine a questa ingiustizia”. L’aspirazione dell’imprenditrice sarebbe poter andare a Porta a porta, “per spiegare le mie ragioni. Ho chiamato la redazione e mi hanno detto che potrò parlare con Bruno Vespa solo tra due giorni”. In attesa che la Rai le conceda uno spazio – questa mattina ha parlato con alcuni giornalisti e ha rilasciato un’intervista a un operatore del Tg1 – Anna Dukic continua la protesta. Dal 10 febbraio, però, a viale Mazzini: “Lì spero di avere più visibilità, qui a Saxa Rubra c’è molta indifferenza”.