Puglia, nuovo Piano Rifiuti: intervista a Lorenzo Nicastro assessore alla Qualità dell’Ambiente
L’attribuzione delle competenze di gestione dei rifiuti urbani, gli impianti di compostaggio e la raccolta dell’umido. Eco dalle Città ha intervistato l’assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, per fare il punto della situazione sulla redazione del nuovo piano dei rifiuti
11 February, 2011
Giovedì 16 dicembre 2010, a Bari si è tenuta la Prima Conferenza Programmatica per l’Aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU). Un anno di tempo per scrivere un piano “partecipato” insieme a tutti i “portatori di interessi”. E’ soddisfatto degli interventi o dei lavori che la Regione Puglia ha ricevuto?
Assistiamo ad un rallentamento dei lavori. Uno degli stakeholders, un soggetto importante che avrebbe dovuto fornire la redazione dei piani d’ambito territoriale ottimale vige in una situazione di estrema incertezza legislativa. Entro il 31 dicembre 2010 gli ATO, le autorità d’ambito territoriale, avrebbero dovuto scomparire per effetto della legge nazionale 42/2010, che rende nulli gli atti assunti da questi enti demandando alle Regioni l’emanazione delle norme che disciplinano il trasferimento delle funzioni. Nel decreto “mille proroghe” (ancora non approvato) si sposta di un anno la sopravvivenza di questi enti di diritto pubblico. L’indecisione derivante dal Governo, sulla attribuzione delle competenze di gestione, si estrinseca in un rallentamento della tempistica di redazione del Piano Regionale della Puglia.
Per quanto concerne l’attribuzione delle competenze di gestione, la Regione Puglia vedrebbe di buon occhio l’attribuzione delle competenze alle Province? Di fatto si avrebbe un ridimensionamento da 15 ATO a 6 soggetti, quante sono le province. O forse avrebbe più senso creare 10 Autorità D’Ambito (le ADA sono previste nella legge Regionale n.36/2009 al posto degli ATO), rispecchiando i confini delle “Aree Vaste”, così da riutilizzare nel PRGRU, tutte le mappe e gli studi che sono stati prodotti fino a questo momento per quei territori?
La Regione Puglia non ha alcun interesse ad attribuire le competenze a chi si propone. Le province rivendicano queste competenze, non certo solamente per risolvere dei problemi, ma anche per acquisire più potere. Per quanto concerne la seconda proposta, le “Aree Vaste” non hanno richiesto queste competenze.
Molti si lamentano della mancata chiusura del ciclo dei rifiuti in Puglia. Non sarebbe forse più corretto affermare che non sia “adeguatamente” aperto? Per raggiungere gli obiettivi di Raccolta Differenziata occorre necessariamente separare l’umido dal secco e raccoglierlo in impianti di compostaggio. Finora, oltre all’impianto di compostaggio di Molfetta, la cui gestione è comunale, sono stati coinvolti solo gli impianti della Tersan di Modugno e della Progeva di Laterza. La Regione prevede l’apertura di impianti di compostaggio pubblici? O preferisce che sia il mercato a fornire questo tipo di dotazione impiantistica?
Dal punto di vista tecnico, è giusto affermare che ci sono altri impianti di compostaggio privati oltre a quelli menzionati. La Puglia dai nostri dati è in grado assorbire l’umido che produce. Nonostante ciò, la Regione ha in programma di fornire impianti di compostaggio di tipo pubblico. Dal punto di vista politico, io non ho problemi ad affidarmi a un privato. Ciò che mi preme è la qualità del servizio.
Allora è un problema di organizzazione della raccolta dell’umido?
Si. Ma in molti comuni è già partita la raccolta dell’umido. E’ già da tempo che la Regione Puglia, seguendo un disegno unitario e tentando di anticipare gli obiettivi che saranno descritti nel PRGRU, ha finanziato i comuni e gli ATO, per dotarli di una raccolta differenziata adeguata. Prima di tutto, ha risanato i debiti di molti comuni e di alcuni ambiti (ad esempio quelli dell’ATO Lecce 2) mettendo fine all’emergenza debitoria (l’unica esistente in Puglia!). Ha finanziato per 10 milioni di euro i Centri Comunali di Raccolta (CCR) in 10 ATO pugliesi. Inoltre ha destinato 23 milioni di euro al potenziamento significativo della raccolta differenziata, così ripartiti, 15 milioni ai comuni capoluogo, e altri 23 ai restanti comuni pugliesi. Inoltre altri 4 milioni andranno alla realizzazione di “Punti ecologici”. Non vorremmo anticipare i dati del 2010, ancora in fase di studio, ma se le risorse messe in campo, dovessero dare i risultati sperati, è molto probabile ipotizzare che si impenni il trend positivo della percentuale della raccolta indifferenziata.