Codacons contro Regione Lombardia sul filtro antiparticolato
Scontro in tribunale: per l'associazione il filtro non elimina le polveri ma le rende più fine e quindi più nocive per la salute. Per la Regione invece le particelle vengono accumulate per poi essere ciclicamente bruciate. Il giudice si è riservato la decisione dopo la prima udienza. Il testo delle delibere approvate al Pirellone nel 2009.
16 February, 2011
Il Codacons ha fatto causa alla Regione Lombardia, in base a un articolo del Codice del Consumo, contro l'installazione sugli autoveicoli diesel di filtri antiparticolato e, davanti al giudice di Milano, si è tenuta l'udienza di discussione sulle memorie presentate da Codacons e Regione Lombardia.
Il giudice, a seguito della discussione, si è riservato la decisione. L'obiettivo del ricorso del Codacons è di accertare gli eventuali effetti lesivi di due delibere della Regione Lombardia del 2009 che prevedono l'installazione sugli autoveicoli diesel dei filtri antiparticolato, correggendone gli effetti dannosi.
Per il Codacons questi filtri sono più dannosi che benefici per la salute perché degradano le Pm10, ma le polveri non scompaiono. Il dispositivo è dotato di una sostanza (l'ossido di cerio) che fa sì che le polveri Pm10 si agglomerano ed assumono dimensioni tali da essere catturate dal filtro. Il dispositivo non distrugge nulla, solamente rende le polveri più fine, rendendole però più aggressive per la salute, come oramai testimoniato da molti testi scientifici. Secondo il Codacons, il sistema non ha quindi capacità anti-inquinanti, ma, al contrario, aggrava la situazione ambientale ed è più nocivo per la salute dei cittadini.
Per l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, quello che asserisce il Codacons è erroneo. “I filtri antiparticolato non sminuzzano le polveri, le accumulano e ciclicamente le bruciano, rendendole innocue, completando così il percorso di combustione del gasolio. Chi sostiene il contrario evidentemente sbaglia, dimostrando di non aver capito niente del loro funzionamento”. “Chi non è d'accordo - aggiunge Raimondi - si rivolga alla Commissione Europea. Regione Lombardia sostiene lo sviluppo e l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, in tutti i settori, anche nel campo della mobilità. L'Europa e tutti i Paesi sviluppati del mondo, a partire dal Giappone e dalla Svizzera, hanno introdotto l'uso dei filtri antiparticolato. I nuovi e più stringenti standard emissivi motoristici imposti dall'Unione europea, vale a dire le classi euro 5 ed euro 6 si potranno raggiungere, nel caso dei veicoli diesel, solo applicando le migliori tecnologie disponibili”.
Le delibere della Regione dell'ottobre 2009.
2 commenti
Scrivi un commentoGianfranco
01.03.2011 08:03
il discorso di questi filtri antiparticolato che si intasano e risolvibile facendo una semplice manutenzione almeno una volta all'anno la mia società rigenera questi filtri www.depurationfilter.it informatevi
giuseppe
18.02.2011 13:02
adesso che abbiamo montato l'antiparticolato della ditta svizzera e pagato fior di quattrini facendo buffi cosa bobbiamo fare? mettersi una corda al collo visto che i nostri tutori(governandi) ci stanno giocando a palla sulle nostre fatiche che non riusciamo più ad andare avanti dateci una risposta . Grazie