"Una giuria dei cittadini per programmare tante domeniche a piedi"
Intervento di Paolo Hutter per Eco dalle Città e Repubblica Torino
21 February, 2011
Ci sarà qualche buon motivo se ogni tanto ritornano le domeniche a piedi – parlo di quelle significative che vanno al di là del ristretto centro storico – anche se criticate o ridicolizzate o comunque non considerate degne di importanza nei programmi del Sindaco. Non è vero che si tratti di una dura necessità imposta dall'emergenza smog. O meglio, è vero solo da un punto di vista d'immagine: c'è emergenza smog, qualcosa bisogna mostrare di fare, è più facile intervenire
sulla domenica. Non c' è nessun piano o regolamento che lo preveda, si va un po' a naso tenendo conto dei mass media e dell'opinione pubblica. Per gli avversari delle domeniche a piedi i risultati non valgono i sacrifici. In termini tecnici non hanno tutti i torti. Ma di quali e quanti sacrifici si tratta? Per quanti? Se il blocco domenicale ritorna, se risorge come l' araba fenice, è perchè a una maggioranza abbastanza silenziosa dei cittadini la cosa piace, una giornata tranquilla senza i fastidi del traffico è molto più riposante o addirittura gioiosa. Non è quindi una discussione sincera e autentica quella incentrata sulla percentuale di concentrazione di micropolveri che otto ore di fermo domenicale delle auto abbattono. O sul carattere “educativo” dell'iniziativa come se fossimo in un regime che deve formare dall'alto le coscienze. La cattiva qualità dell' aria è solo un motivo in più per affrontare ciò che dopo undici anni di comparsa episodica e scomparsa successiva delle domeniche a piedi bisognerebbe seriamente discutere e programmare : la qualità della domenica.
C'è tra i candidati alle primarie chi ci sta pensando. Si tratterebbe di costruire un calendario annuale delle domeniche a piedi, il più fitto possibile, con l'area più estesa possibile. Possibile significa con largo consenso e minimizzando dissenso e disagi. Sarebbe il caso di costruirlo con un dibattito sincero e democratico, un vero e proprio negoziato collettivo, che si basi non su chiacchiere di cinque minuti ma su su dati e indagini. Fosse per noi, minoranza di cittadini senz'auto, otto ore di blocco del traffico andrebbero benissimo tutte le domeniche, salvo revocarle via web radio e tv, all'ultimo minuto o anche a metà orario, se c'è una pioggia significativa che le rende del tutto ingodibili. Ma questa è solo una posizione, un punto di vista che va confrontato con altri.