Decreto "salva-ILVA": la Regione Puglia approva una legge anti-benzo(a)pirene
La Regione Puglia contro il decreto governativo "salva-ILVA". Martedì 22 febbraio 2011 il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità il disegno di legge che riporta il limite di emissione del B(a)P ad un nanogrammo per metro cubo nel più breve tempo possibile, senza dover attendere il termine del 31 dicembre 2012, previsto dal legislatore nazionale. Per Legambiente: "Importante segnale politico, anche se non vengono descritti nel dettaglio i tempi"
23 February, 2011
Martedì 22 febbraio 2011, il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato all’unanimità un disegno di legge finalizzato ad assicurare livelli più elevati di tutela della salute e dell’ambiente, attraverso azioni di contenimento dei valori di concentrazione in aria del benzo(a)pirene.
Come annunciato nei mesi scorsi, la Regione ha risposto in modo compatto al Governo, responsabile di aver approvato il 6 agosto 2010 il decreto soprannominato salva-ILVA (dlgs n. 155/2010), che rinvia (dal 2011) al 2013 il limite di emissione del B(a)P di un nanogrammo per metro cubo. Il decreto consente l'emissione di questa sostanza, appartenente alla famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), genotossica e nociva per la salute umana, senza vincoli almeno fino al 2013, e senza, di conseguenza, sostenere subito i costi di “ambientalizzazione”.
Proposta dalla Giunta Regionale su iniziativa dell’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro, la legge anti-benzo(a)pirene stabilisce invece che nel territorio regionale in cui venga rilevato il superamento del valore medio annuo di concentrazione di tale inquinante ed in “presenza di un pericolo di danno grave per la salute”, la Regione possa adottare tutte le misure necessarie ad intervenire sulle principali sorgenti emissive, in modo da contrastarne efficacemente i fenomeni di inquinamento sanitario ed ambientale. In tali aree, come ad esempio nell’area industriale di Taranto, il raggiungimento del valore-obiettivo di un nanogrammo al metro cubo deve essere raggiunto nel più breve tempo possibile. In tal senso la legge regionale imprime un forte indirizzo all’azione del governo sul territorio, senza dover attendere il termine del 31 dicembre 2012 previsto dal legislatore nazionale.
L’assessore Nicastro esprime “grande soddisfazione” per il risultato ottenuto, ed evidenzia che “tale iniziativa si pone in continuità con i provvedimenti sinora adottati dalla Giunta regionale per le aree ed i territori maggiormente compromessi, come l’area di Taranto, nella quale da mesi è in corso il monitoraggio diagnostico in continuo sul benzo(a)pirene. L’ auspicio è che anche il Governo ed il Parlamento nazionali vogliano rivedere la propria posizione, ripristinando termini più cogenti per il rispetto dei valori di legge”.
Per Legambiente hanno commentato Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale dell'associazione, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, e Lunetta Franco, presidente del circolo di Taranto: “Si tratta di un importante segnale politico, in controtendenza rispetto a quanto avvenne in occasione dell'approvazione della legge antidiossina che vide l'opposizione astenersi in consiglio regionale". Unica nota stonata, per Legambiente, i tempi, che non sono fissati nel dettaglio. "Si tratta di una legge - ha continuato Legambiente - che ancora non definisce nel dettaglio i tempi entro cui far rientrare le concentrazioni di questo pericoloso cancerogeno, ma ci auguriamo che la condivisione tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale possa essere replicata anche a livello nazionale in Parlamento, per obbligare il ministero dell'Ambiente a rivedere l'impianto del decreto legislativo 155 del 2010 nelle sue parti più pericolose, che di fatto aiutano l'Ilva a ritardare gli interventi sui suoi impianti, esautorando la Regione dei suoi poteri.”
I dati dell’Arpa Puglia. L’ ARPA Puglia, in occasione dell’approvazione del disegno di legge, ha comunicato la media annuale 2010 della concentrazione di benzo(a)pirene nel PM10 in atmosfera, come rilevato dalla centralina ARPA di Via Machiavelli a Taranto - rione Tamburi. Da gennaio a dicembre 2010 è stata di 1,82 ng/m3. Fino ad ottobre i valori riportati erano di 2,00 ng/m3. Perciò, nonostante il superamento del valore-obiettivo (1,0 ng/m3), gli ultimi valori inducono ad un cauto ottimismo sui trend temporali del benzo(a)pirene. I dati dell’ultimo trimestre, infatti, se confrontati con i corrispondenti mesi del 2009 fanno emergere valori inferiori.
Legge regionale anti-benzo(a)pirene.pdf