Salone del Gusto e Terra Madre si propongono come modello per la realizzazione di eventi a ridotto impatto ambientale
Presentati i risultati del progetto "Eventi a ridotto impatto ambientale" applicato all’ultima edizione del Salone internazionale del Gusto e di Terra Madre (Torino, 21-25 ottobre 2010). Rispetto all'edizione 2008 i rifiuti sono stati ridotti di 79 tonnellate, pari al 34,5%. Secondo gli organizzatori sono diminuite anche le tonnellate di CO2 prodotte: 168 in meno rispetto al 2008 e 657 in meno rispetto al 2006
02 March, 2011
Sono stati presentati mercoledì 2 marzo 2011 presso il Castello del Valentino i risultati del progetto "Eventi a ridotto impatto ambientale" applicato all’ultima edizione del Salone internazionale del Gusto e di Terra Madre (Torino, 21-25 ottobre 2010).
Alla conferenza hanno partecipato Sergio Enrietto, in rappresentanza di Alessandro Altamura, assessore al Commercio, Turismo e Attività produttive della Città di Torino , Fabio Grosso, portavoce del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia, Luigi Bistagnino, presidente del Corso di Studi in Design del Politecnico di Torino, Valter Cantino, rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Sergio Enrietto, in rappresentanza di Alessandro Altamura, assessore al Commercio, Turismo e Attività produttive della Città di Torino: «Non è un caso che queste innovazioni siano state sviluppate a Salone del Gusto e Terra Madre, manifestazioni ricche di spunti culturali che coniugano promozione e turismo con la sensibilità ambientale. I due eventi sono una risorsa per la città di Torino sia dal punto di vista economico sia per la sua immagine nel mondo».
Secondo Fabio Grosso, portavoce del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, «i due eventi sono fondamentali per far capire ai cittadini piemontesi l’importanza delle scelte quotidiane nel ridurre l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente».
Roberto Burdese, Presidente di Slow Food Italia: «Buono, pulito e giusto sono gli elementi che definiscono la qualità per Slow Food. A Salone del Gusto e Terra Madre l’aspetto gustativo è sempre stato al centro dell’attenzione, assieme ai valori sociali posti in evidenza con le testimonianze dei piccoli produttori provenienti da tutto il mondo. Sentivamo quindi la necessità di raggiungere anche il terzo obiettivo: quello di una manifestazione “pulita”. Dall’incontro con il Politecnico di Torino è nato il progetto. Abbiamo cominciato nel 2006, analizzando la complessità dei due eventi e raccogliendo i primi risultati già due anni dopo. Oggi siamo qui per commentare insieme gli obiettivi raggiunti nell’ultima edizione, che speriamo siano ancora migliori nel 2012. Le 22 idee tutte insieme costituiscono un sistema originale, soprattutto se applicato a manifestazioni di questa portata. Noi abbiamo raccolto la sfida e speriamo di aver dimostrato ad altri enti fieristici che un cammino in questo senso può essere intrapreso con successo».
Molteplici gli ambiti sui quali gli organizzatori delle due manifestazioni, Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food sono intervenuti, grazie al contributo del Corso di Studi in Design del Politecnico di Torino e all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Le 22 azioni applicate hanno coinvolto oltre 30 aziende che hanno sostenuto il progetto, sviluppando idee innovative mai sperimentate in campo fieristico. L’esperienza è stata avviata in occasione di Salone del Gusto e Terra Madre 2006 e ha coinvolto nuovi soggetti nel 2008. Con l’edizione 2010, il know how sviluppato da organizzatori e partner è divenuto un sistema unico al mondo, un modello per la progettazione di manifestazioni fieristiche ed eventi complessi e dai grandi numeri. La rete di aziende creata e le competenze sviluppate nelle tre edizioni a ridotto impatto ambientale già dalle prossime settimane saranno proposte ad altri enti fieristici che vorranno seguire l’esempio di Salone del Gusto e Terra Madre.
Punti di forza dell’edizione 2010 sono la riduzione delle tonnellate di rifiuti prodotti e la qualità della differenziazione, la scelta di materiali di allestimento e grafica biodegradabili e riutilizzabili, la sperimentazione di soluzioni inedite e di successo in campo energetico e nel packaging di prodotti commestibili, il miglioramento dei trasporti e le tecnologie di supporto alla comunicazione. Ma, nonostante le politiche messe in atto, un evento a impatto ambientale zero non può esistere e così gli organizzatori hanno deciso di compensare le tonnellate di CO2 prodotte. Si tratta di 962,5 t per la realizzazione delle due manifestazioni (168 in meno rispetto al 2008 e 657 in meno rispetto al 2006) e 1.840,2 t per i voli che hanno trasportato i 3.781 delegati di Terra Madre provenienti da 163 Paesi. Grazie alla partnership con Eco-Way e AirPlus International queste emissioni saranno compensate attraverso la realizzazione di un progetto internazionale di creazione dell'impianto eolico di Yanquing County, Beijing (Cina) e di tutela del diritto al lavoro locale. Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre 2010 riceveranno un certificato No Green House Effect azzerando così il loro impatto sull’ambiente.
Di seguito i principali risultati ottenuti nei diversi ambiti di intervento:
Il dato più rilevante è sicuramente quello relativo alla gestione dei rifiuti, soprattutto per due eventi in cui entrano in gioco diverse tipologie di merci e prodotti alimentari. In base ai dati forniti da Amiat, Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino S.p.a., partner dell’iniziativa, i rifiuti sono stati ridotti di ben 79 t rispetto al 2008, pari al 34,5%. Delle 156,5 t totali, 91,58 sono state differenziate smistando plastica, vetro e acciaio, legno, oli esausti, carta, organico, tappi in PET e sughero. Inoltre, con il progetto Buon Samaritano e con l’Appuntamento a Tavola Ne avanza per me? sono state raccolte 6 t di derrate alimentari che sarebbero altrimenti finite nella raccolta dell’organico.
Oltre ad Amiat, hanno collaborato Compass Group, Comieco, Consorzio Nazionale Riciclo Imballaggi Acciaio, Ecoglass, Novamont, Rilegno e i volontari di Legambiente. Tutti questi risultati, tuttavia, non sarebbero stati raggiunti senza l’impegno degli espositori e la sensibilità dei visitatori, chiamati a divenire co-organizzatori del Salone del Gusto.
Altro ambito fortemente impattante per una fiera è l’allestimento, dove è stata fondamentale la maggiore attenzione nella scelta dei materiali utilizzati, per il 98% riciclabili e riusati. Le 138,5 t di celenit, utilizzato per stand e bancarelle, impiegate nel 2008 sono state tutte riutilizzate per altri eventi, come lo stesso Salone del Gusto 2010, ma in quantità molto inferiori (21 t). Al suo posto sono stati impiegati 7.772 Greenpallet® realizzati da Palm, che Lavazza e Mapei hanno ritirato a manifestazione finita per il trasporto delle loro merci, con un significativo risparmio sia in termini economici che ambientali. Altri elementi innovativi adottati per l’allestimento sono i pannelli Ecomat, Naturalia, e Osb, ecosostenibili e totalmente riutilizzabili. Per i supporti di comunicazione del Salone sono stati messi al bando 1500 mq di PVC e 900 mq di forex stampando gli elementi grafici rispettivamente su 1300 mq di teli EverGreen e 1000 mq di cartoncino riciclato.
Salone del Gusto e Terra Madre non potevano non sviluppare nuovi modelli per la fruizione di cibi e bevande, coniugando impegno ambientale e piacere della degustazione.
Oltre 7 tonnellate di compost di elevata qualità, utilizzabile in agricoltura sono stati prodotti a partire da 15,65 tonnellate di rifiuto organico puro al 93,3%, ottenuto grazie all’utilizzo di materiali biodegradabili. Tra questi, stoviglie in Mater-Bi® e polpa di cellulosa prodotte da Novamont e distribuite nella mensa di Terra Madre e nei punti ristorazione del Salone del Gusto con le quali si sono evitate 10,6 t di CO2. Per la prima volta l’erogazione di acqua potabile, sia al Salone del Gusto che a Terra Madre, è avvenuta attraverso colonnine Smat, la rete idrica cittadina, e non con bottiglie in PET, risparmiando così 2,23 tonnellate di CO2.
Per l’esposizione e la conservazione dei prodotti dei Presidì Slow Food sono stati sperimentati con successo nuovi supporti come le cassette in legno certificato con Rilegno, i vasetti in vetro a ridotto spessore con Ecoglass e Verallia, le lattine in acciaio riciclato con il Consorzio Nazionale Acciaio e le reti di imballaggio per l’ortofrutta in Mater-Bi® con Novamont.
Grazie a questi accorgimenti Salone del Gusto e Terra Madre hanno ridotto la produzione media giornaliera di rifiuti della città di Torino nel mese di ottobre dell’8,4%, pari a 43,4 t per ognuno dei 5 giorni di evento. Considerando che a Torino e provincia il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è 90 € a tonnellata (dati Provincia di Torino), non producendo queste 217 t di rifiuto indifferenziato sono stati risparmiati alla collettività quasi 20 mila € per le operazioni di smaltimento.
Sono destinate a cambiare il futuro dei grandi eventi le soluzioni individuate per la riduzione del consumo di energia. Nonostante l’aumento della superficie occupata, il fabbisogno è passato da poco più di 4.600 KW nel 2008 a 4.151 nella scorsa edizione, grazie a una migliore progettazione degli spazi e a una più attenta analisi delle esigenze. Inoltre si è scelto di impiegare, per la prima volta in una manifestazione, 1200 lampade Philips a fluorescenza che hanno coperto il 50% del fabbisogno del mercato e di tutte le bancarelle dei Presìdi; 259 apparecchi a led e fibra ottica Ilti Luce per lo stand Slow Food e la Sala Slow Wine; 43 cantinette climatizzate a basso consumo per mantenere a temperatura i vini in degustazione grazie a Ceced Italia.
Senza compromettere il livello delle informazioni, è stata ridotta del 27% la carta utilizzata per i materiali di comunicazione distribuiti al Salone del Gusto (da 626.000 a 457.000 mq per un risparmio di 55,4 t di CO2), sostituita in parte da 3.000 chiavette usb per i giornalisti e dal codice QR con cui i visitatori potevano scaricare su smart phone informazioni e ricette sui Presìdi Slow Food al Salone.
Infine, fondamentali quando si muovono migliaia di persone e si conferiscono decine di tonnellate di prodotti alimentari sono i trasporti, per i quali si è registrato una riduzione di 48,4 t di CO2: i delegati di Terra Madre hanno viaggiato in pullman granturismo ottimizzando così gli spostamenti, grazie al potenziamento delle linee GTT i visitatori hanno potuto raggiungere il Lingotto Fiere comodamente e senza inquinare; sul fronte alimentare, l’approvvigionamento dei prodotti nelle aree di preparazione dei piatti gestite da Slow Food è stato coordinato da Sotral e all’interno degli spazi espositivi sono stati utilizzati mezzi elettrici e manuali.