In Regione Toscana è polemica sulla riduzione del numero di centraline che rilevano la qualità dell'aria
Dal 2010 al 2011 le centraline che misurano la qualità dell'aria in Toscana sono passate da 80 a 32. "Una riduzione che fa pensare più a una ricerca di risparmio che di efficienza, efficacia ed economicità" ha lamentato la consigliera regionale Monica Sgherri, che ha presentato un'interrogazione all'assessora all'Ambiente Bramerini "per conoscere le stazioni dismesse". Come spiega l'Arpat, la riorganizzazione delle centraline dipende in realtà dal decreto legislativo nazionale che ha recepito la normativa comunitaria
02 March, 2011
La consigliera regionale toscana Monica Sgherri (Fed. Sinistra-Verdi) ha presentato un'interrogazione all'assessora regionale all'Ambiente Anna Rita Bramerini in merito alle centraline di rilevamento della qualità dell'aria che la Regione ha dismesso seguendo le indicazioni contenute nel decreto legislativo 155/2010 che recepisce la direttiva europea 2008/50 in materia di qualità dell'aria.
Il numero delle centraline sarebbe infatti passato dalle 97 del 2006, alle 80 del 2010, fino alle 32 di oggi (leggi l'articolo de Il Tirreno). Una riduzione che si avvicina "ai livelli minimi" previsti dalla direttiva della Comunità Europea 2008/50 e che, secondo la Sgherri, fa pensare "più a una ricerca di risparmio che di efficienza, efficacia ed economicità". Alla perplessità della consigliera, l'assessora Bramerini ha risposto precisando che "non si ritiene avvalorata da nessuna tesi la necessità di incremento (raddoppio) delle stazioni di misura", richiesto invece dalla consigliera.
"Nel recepimento della Direttiva europea ed in base anche al decreto legislativo 155/2010 - ha affermato l'assessora - sarebbero state sufficienti 21 centraline di rilevamento in luogo delle 32 lasciate sul territorio". Sgherri ha però definito la diminuzione "molto preoccupante" anche perché delle centraline lasciate in funzione "una, ad esempio, è nel Giardino di Boboli, e dubito che quell'aria corrisponda ad una qualunque media dell'aria che respirano i fiorentini".
La Bramerini ha comunque assicurato che si tratta di un anno di prova al termine del quale sarà possibile intervenire sulla rete di rilevamento regionale in base ad osservazioni avanzate dalle Province. Sgherri ha quindi chiesto "formalmente di venire a conoscenza delle centraline dismesse, anche per un successivo intervento sul punto".
La direttiva Ue, nello stabilire nuovi criteri per determinare il numero delle centraline di rilevamento, ha anche prescritto il divieto di sopprimerle nei casi in cui queste abbiano rilevato superamenti dei valori limite nel triennio precedente. Eco dalle Città ha quindi chiesto alla direttrice dell'Arpat Sonia Cantoni, se le centraline che negli scorsi tre anni in Toscana hanno rilevato superamenti dei valori limite restano in funzione oppure no. Questa la risposta integrale della Direttrice.
"La configurazione della rete regionale deliberata dalla Regione Toscana (DGR 1025/2010) è stata determinata in accordo con i disposti dell'Appendice II del DL 155/2010. In particolare, la rete di misura proposta è finalizzata alla valutazione dell'esposizione della popolazione e dell'ambiente nel suo complesso ed alla valutazione dell'esposizione degli ecosistemi e della vegetazione in specifiche zone. I criteri seguiti per la selezione delle stazioni di misurazione, sempre in accordo ai disposti dell'Appendice II del DL 155/2010, perseguono l'obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili evitando l'uso di stazioni di misurazione non conformi e l'inutile eccesso di stazioni di misurazione, assicurando allo stesso tempo sia l'idoneità delle misurazioni a valutare la qualità dell'aria ambiente in conformità alle disposizioni del DL 155/2010 che una corretta manutenzione della strumentazione ed assicurazione di qualità dei dati. Nella configurazione della rete regionale deliberata dalla Regione Toscana (DGR 1025/2010) sono ricomprese sia stazioni di misurazione in cui sono stati rilevati superamenti del valore limite previsto per il Pm10 negli ultimi 3 anni che nuove stazioni (o spostamenti delle stazioni precedentemente esistenti) in cui non si erano riscontrati superamenti del valore limite per il Pm10 negli ultimi 3 anni. Alcune stazioni in cui si erano rilevati superamenti del valore limite previsto per il Pm10 negli ultimi 3 anni non sono state inserite nella configurazione di rete regionale di cui alla DGR 1025/2010, in quanto tali stazioni rientravano nei disposti della nota (2) Allegato V Tabella I del DL 155/2010, di seguito riportata:
Le stazioni di misurazione in cui sono stati rilevati superamenti del valore limite previsto per il Pm10 negli ultimi tre anni devono essere mantenute in esercizio, salvo sia necessaria una delocalizzazione per circostanze speciali come, in particolare, le trasformazioni dovute allo sviluppo urbanistico, infrastrutturale ed industriale. Tale disposizione non si applica con riferimento alle stazioni di misurazione che sono escluse dalla rete di misura per effetto dell'adeguamento della rete di misura previsto dall'articolo 5, comma 6, perché non conformi ai requisiti degli allegati I e III, o perché i livelli misurati dalla stazione di misurazione sono gli stessi rilevati da almeno un'altra stazione che possiede le stesse caratteristiche ed è posta nella stessa zona o agglomerato".