Il Punto sui Rifiuti - Napoli da un mese è pulita. Ma i turisti italiani sono scettici
A Napoli situazione sotto controllo. Ad assicurarlo è l’Ufficio Flussi della Regione Campania. Intanto anche i comitati bocciano il “piano Cesaro” sulla gestione provinciale dei rifiuti. Ripercussioni negative della crisi dei mesi scorsi sul turismo: secondo un sondaggio di Tripadvisor il 60per cento degli italiani si rifiuta di passare le vacanze a Napoli
04 March, 2011
Situazione sotto controllo, a Napoli, sul versante rifiuti. Ad assicurarlo è l'Ufficio Flussi dell'assessorato all'Ambiente della Regione Campania. Ieri sono state conferite circa 1.350 tonnellate, ossia un quantitativo superiore alla produzione giornaliera che si attesta intorno alle 1.100-1.200 tonnellate. Per oggi si prevede la stessa quota di sversamenti. "Ancora una volta - si sottolinea - abbiamo garantito al Comune di Napoli il conferimento ordinario dei rifiuti. Non si registra una significativa giacenza di rifiuti per strada e siamo in una situazione di normalità. Vi sono dei piccoli cumuli localizzati, la cui mancata rimozione è dovuta alla gestione della raccolta su scala locale. Questa attività di controllo della presenza rifiuti sul territorio partenopeo sta ormai proseguendo da giorni, al fine di migliorare la vivibilità della città". Per quanto riguarda i conferimenti assegnati complessivamente alla provincia di Napoli, ieri sono state assicurate 2.400 tonnellate. Nessuna difficoltà, al momento, negli Stir per l'ordinario smaltimento anche se "la rete impiantistica permane fragile".
Piano provinciale. Arrivano altre critiche al piano provinciale dei rifiuti. Questa volta è il comitato Cittadini campani in collaborazione con Oceanus e Roadtvitalia a bocciare il “Piano Cesaro”. “L’accordo di programma stilato tra la Provincia di Napoli e i 14 comuni del nolano si fonda su una menzogna: appellandosi alla legge di conversione del decreto 196/2010, si sostiene di poter coprire e risagomare le cave abbandonate con “frazione organica stabilizzata”, un materiale proveniente dagli impianti industriali di selezione e trattamento dei rifiuti indifferenziati e classificato con il codice 19.05.03 nel catalogo europeo dei rifiuti”, sostengono in un comunicato “nell’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sullo sversamento del percolato in mare, in una telefonata intercettata tra Marta Di Gennaro e Michele Greco, tecnico del commissariato straordinario all’emergenza rifiuti, quest’ultimo, parlando proprio del possibile impiego di questo materiale, afferma che la frazione organica stabilizzata non esiste né può essere prodotta dagli impianti campani”. “Di fronte a questi continui disastri, i comitati civici riuniti in reti e coordinamenti, numerose associazioni e tanti cittadini provenienti da tutte le province della Campania si sono uniti in un unico fronte, denunciando in modo unanime i danni portati alla popolazione e al territorio dal piano di gestione dei rifiuti incentrato sulla combustione e sulla messa a discarica”. Dal casertano al napoletano, dal beneventano al salernitano l’appello è unico: No alle discariche né qui né altrove e richiesta di un piano alternativo per i rifiuti condiviso con la popolazione.
RD e Porta a Porta. Lo scorso 2 marzo si è tenuto un incontro pubblico alla presenza degli amministratori dell’Asìa promosso dal Gruppo Giovani dell’associazione Rosso Democratico. Presenti l’Amministratore Delegato Daniele Fortini, il consigliere di amministrazione Asia -Coord Provinciale PD Area Marino Luca Stamati ,il consigliere comunale PD Gennaro Centanni e moltissimi cittadini residenti nella zona di Capodimonte e rappresentanti di comitati e movimenti ecologisti di Chiaiano e Scampia. L’incontro è stato il momento ulteriore di una campagna di promozione e sensibilizzazione sui problemi dell’igiene ambientale a Capodimonte ove i cittadini hanno chiesto l’estensione dei servizi di raccolta differenziata e Porta a Porta dei rifiuti solidi urbani.
Nella introduzione dei lavori Gennaro Acampora del Direttivo di Rosso Democratico ha sottolineato l'impegno di RD per: il No agli inceneritori,il No a discariche nella zona nord di Napoli,il Si per la raccolta Differenziata porta a porta e il SI per la bonifica della discarica di Chiaiano. Ciro Campanile del gruppo Giovani di RD si è soffermato sulla necessità di un corrretto utilizzo del ciclo integrato dei rifiuti sottolineando la necessità della defferenziata e del riciclo dei materiali .
L’Amministratore delegato della società ASIA Daniele Fortini ha illustrato i grandi progressi a Napoli della raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio dei rifiuti urbani (al momento Napoli si attesta al 19% del totale dei rifiuti prodotti) nonostante l’assenza di qualsiasi sostegno economico e strutturale da parte delle istituzioni (provincia, regione, governo nazionale). In mancanza di impianti intermedi per il trattamento dei rifiuti sia differenziati sia "talquale" nel territorio della regione non si riuscirà a superare definitivamente il circolo vizioso (e inquinante) centrato solo su discariche che consumano il territorio ed inceneritori mal funzionanti e dannosi per l’ambiente e la salute.
Ripercussioni sul turismo. L’effetto spazzatura si sente a livello turistico:Il 60% dei viaggiatori italiani che hanno partecipato al sondaggio effettuato da TripAdvisor, il più grande sito di recensioni turistiche, rifiuta di passare le vacanze a Napoli. All'indagine, condotta TripAdvisor dal 16 al 22 febbraio, su un campione di 6.671 cittadini dell'Unione europea, volta ad analizzare i comportamenti dei viaggiatori europei in tema di salute e benessere durante le ferie, hanno partecipato 2.299 italiani, 528 tedeschi, 1.219 inglesi, 1.846 spagnoli, e 779 francesi. Alla domanda "Sei preoccupato di quelli che possono essere gli effetti negativi sulla salute nelle citta' che sono state inquinate dai rifiuti, come Napoli" il 75% degli intervistati italiani ha risposto in maniera affermativa. Mentre il 60%, sempre tra gli italiani, ha dichiarato espressamente che "depenna dalla lista delle possibili destinazioni di vacanza le aree a rischio spazzatura, come Napoli".