Tpl, Legambiente Lazio protesta contro i tagli regionali da mezzo miliardo
Il presidente Parlati: «Servono investimenti in questa direzione, a partire da quelli dei fondi POR, per opere che garantirebbero anche lavoro e occupazione, favorendo l’uscita dalla crisi, molto più di generici fondi ‘a pioggia’ per l’innovazione delle imprese»
10 March, 2011
Dopo i tagli regionali al trasporto pubblico, arrivano le proteste di Legambiente. «La Regione Lazio non può tagliare 500 milioni di euro di fondi europei per il trasporto pubblico, sarebbe una scelta assurda in questo momento di crisi, sia per i cittadini che per i lavoratori, ci appelliamo alla Polverini e al Consiglio regionale», ha affermato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, partecipando alla conferenza stampa indetta da CGIL Lazio e FILT Lazio, con l'Osservatorio regionale trasporti. «Nei giorni scorsi il comitato di sorveglianza POR, nonostante le pesanti critiche espresse da diversi dei componenti del tavolo stesso tra i quali il Sindacato e la Legautonomie Lazio, ha deciso di tagliare circa 500 milioni di euro dei fondi europei del Piano Operativo Regionale POR che nel 2008 aveva finanziato il piano per il ‘miglioramento della qualità e dell’efficienza del TPL, potenziamento della rete infrastrutturale e dei nodi di scambio’ per 590 milioni di Euro, dei quali 279 milioni di fondi FAS, 241 di fondi FESR e 70 di fondi regionali. In sostanza, spostando quasi tutte le risorse disponibili dall’asse 3 “accessibilità” ad altri assi del programma europeo, per gli investimenti sul trasporto rimangono solo 90,5 milioni. Tra gli investimenti, fondamentali per il trasporto pubblico del Lazio, che erano previsti nel piano si leggevano: l’acquisto di nuovi treni per 35 milioni e di nuovi bus per 49 milioni, il piano di sicurezza per le stazioni per 55 milioni, un programma per i nodi di scambio per 33,6 milioni e il parziale raddoppio della Roma-Viterbo per ben 326 milioni, oltre al potenziamento della ferrovia Campoleone-Aprilia per oltre 30 milioni, che rimarrebbe previsto. Una scelta inspiegabile, in parte legata alla decisione di utilizzare tutti i fondi FAS per il piano di rientro del debito sanitario, in parte ad alcune “difficoltà di attuazione” che in realtà si potrebbero superare se ci fosse la volontà. Servono investimenti in questa direzione, a partire da quelli dei fondi POR, per opere che garantirebbero anche lavoro e occupazione, favorendo l’uscita dalla crisi, molto più di generici fondi ‘a pioggia’ per l’innovazione delle imprese».
Legambiente nell'occasione ricorda alcuni numeri del trasporto nel Lazio: «Negli ultimi dieci anni – spiega l’associazione - l'utilizzo del trasporto ferroviario è cresciuto moltissimo, i pendolari che viaggiano ogni giorno sulle ferrovie nel Lazio sono raddoppiati, passando da 187 mila a oltre 350 mila, ai quali si aggiungono i 200 mila delle ferrovie concesse». Numeri destinati a crescere ancora, secondo le stime di Legambiente, fino a 472mila passeggeri trasportati ogni giorno nel vicino 2015 sulle sole ferrovie regionali (con un incremento del 35%), che richiederanno almeno 40 nuovi treni, oltre a consistenti interventi di manutenzione sui 115 che circolano oggi ogni giorno e un assetto nuovo del nodo di Roma, con il quadruplicamento di alcune strozzature come quella di Campoleone ma anche completando finalmente l’anello ferroviario a nord tra la stazione Nomentana e Tor di Quinto, con la creazione di tre linee di attraversamento della città, aumentando la possibilità di interscambio nell’area urbana. Per il COTRAL i numeri sono ugualmente importanti, con 104 milioni di viaggiatori annui, e una forte esigenza di miglioramento del parco mezzi, delle fermate, delle informazioni delle 9.000 corse giornaliere dei 4.554 collegamenti/linee, con 81,5 milioni di vetture/km all'anno.