Polveri sottili, i caminetti di Torchiarolo “sforano” i limiti annuali
La centralina dell’Arpa di Torchiarolo ha rilevato, dal 1 gennaio al 17 marzo, 36 superamenti dei livelli consentiti. Superato, anche quest’anno, dunque, il livello dei 35 giorni consentiti dalla Legge (nel 2010 sono stati 58). Ancora sotto accusa i caminetti di Torchiarolo
18 March, 2011
Il protocollo siglato in regione Puglia, l’8 febbraio scorso, che ha stanziato per il comune di Torchiarolo centomila euro per un uso più ecologico dei caminetti, dall’installazione dei filtri ai camini alla pulizia delle canne fumarie, non ha portato i frutti sperati. Infatti, il 17 marzo (dopo 76 giorni a partire dal 1 gennaio 2011) è avvenuto il 36esimo superamento sui 35 previsti in anno dei valori consentiti. Da non superare più di 35 volte/anno, dunque, è il valore limite, stabilito di 50 microgrammi per metro cubo di aria (µg/m³), misurato nell'arco di 24 ore.
Torchiarolo ha un primato negativo. In Puglia è l’unico comune ad avere una qualità dell’aria fuori legge. Le centraline dell'Arpa anche nel 2010 avevano riscontrato il superamento per 58 volte in un anno. Questi i dati degli anni passati: 93 sforamenti nel 2006, 56 nel 2007, 49 nel 2008, 65 nel 2009. L’andamento negativo è notevole ed è determinato, secondo i tecnici dell’Arpa Puglia, non dalla Centrale “Federico II” a carbone ma dai caminetti accesi della cittadina.
Per molto tempo si è pensato che fosse la centrale di Cerano la causa degli sforamenti. Eppure, nonostante rimanga tuttora sorprendente, gli studi mirati dell’Arpa (levoglucosano, il tracciante che indica la combustione di cellulosa, gli studi del vento, con monitor portatili per PM10, analisi chimico-fisiche del PM10, risultati del Progetto Salento, ecc) rivelano “la predominanza delle sorgenti emissive locali di materiale particolato derivanti da combustioni di biomasse. Risulta pertanto indispensabile adottare strategie mirate a sensibilizzare la popolazione all’ottimizzazione della gestione di processi di combustione delle biomasse (agricoltura, riscaldamento, attività artigianali) adottando anche sistemi di abbattimento idonei”.
I forni che utilizzano biomasse e i caminetti di tipo tradizionale faranno rischiare, così, a carico della Regione Puglia la procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.