Conversano: chiude la discarica Martucci, al via il nuovo impianto “complesso”
Con un'ordinanza del Commissario all'emergenza rifiuti, Nichi Vendola, il 18 marzo 2011 è stata decretata la chiusura della discarica della Lombardi Ecologia e la contemporanea apertura dell’impianto complesso di biostabilizzazione e produzione di cdr, con annessa discarica di servizio. Per la raccolta differenziata rimane centrale l’apertura dell’impianto di compostaggio e l’impianto multi materiale
23 March, 2011
Con l’ordinanza n. 98 del 18 marzo 2011, emessa dall’ufficio del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Puglia, Nichi Vendola, si è aperta una nuova stagione per l’Ambito territoriale Bari 5. Infatti i 21 comuni dell’ATO (con Conversano capofila), dal 30 marzo non potranno più conferire i rifiuti indifferenziati nella discarica della Lombardi Ecologia, ma presso l’impianto complesso (di cui fra qualche giorno sarà pubblicato il nome del vincitore della gara d’appalto relativa alla sua gestione) di biostabilizzazione, produzione di combustibile da rifiuto (cdr) e discarica di servizio/soccorso. Tecnicamente, la procedura prevede una gestione transitoria che terminerà il 28 aprile, data in cui entrerà in funzione a tutti gli effetti di legge.
Analizzando i dati disponibili sul portale Ambiente della Regione Puglia, i circa 423.000 abitanti dell’ATO BA5 producono in un anno 212 mila tonnellate di rifiuti. Di queste, nel 2009, 37mila sono state raccolte in modo differenziato, il 17% circa, mentre le rimanenti 176 mila sono state conferite in discarica come rifiuto indifferenziato.
L’ordinanza, dunque, prevede che l’ATO invii all’impianto complesso per il trattamento la relativa produzione giornaliera di rifiuti indifferenziati, pari a 473 tonnellate. Dopo il trattamento, sarà conferita nella nuova discarica di servizio/soccorso dell’impianto, non soltanto la parte biostabilizzata (adatta alla copertura delle discariche) ma anche la frazione secca, da cui si ricava il combustibile da rifiuto di tipo Q, (CDR-Q), ossia ad alto potere calorifero per l’assenza di umidità e di parti metalliche, che in genere viene destinata agli inceneritori e ai cementifici.
Per il futuro si dovrà, però, decidere la destinazione del sottoprodotto CDR-Q, visto che l’inceneritore di Modugno, dopo l’ennesima battuta d’arresto, è stato dichiarato “abusivo” dalla Soprintendenza dei Beni Culturali, tramite l’apposizione “del vincolo paesaggistico” sul territorio in cui sorge.
L’ordinanza n.98 ha anche previsto l’introduzione di una nuova tariffa, più alta rispetto a quella precedente in quanto la legge prevede non più il conferimento “diretto” in discarica, (meno oneroso, ma più inquinante) ma, i trattamenti stabiliti dal Testo Unico Ambientale: la selezione, la biostabilizzazione e la produzione di combustibile da rifiuto. Per questo motivo, il costo di conferimento deciso dall’Ordinanza, e che l’ATO BA5 dovrà versare all’impianto, sarà pari a 87,29 euro a tonnellata.
Ma la tariffa e i costi in realtà non dovrebbero preoccupare, più di tanto le amministrazioni, poiché, il documento preliminare del Piano d’Ambito (PdA), ha definito la sostenibilità economica della gestione integrata dei rifiuti dell’ATO BA5. Infatti, secondo i calcoli riportati sul PdA, il costo dell’intera gestione (raccolta dell’indifferenziato + quella del differenziato, trattamento e smaltimento) dovrebbe aggirarsi per ogni abitante sui 120€ l’anno. D’altro canto, i contributi iniziali derivanti dal Conai pari a 107€ per abitante/anno, contengono le spese e garantiscono nel tempo l’equilibrio finanziario, a patto che, si proceda subito con la raccolta differenziata e che di conseguenza si vada a diminuire nel tempo la filiera dell’indifferenziato. Ecco perché rimane centrale la questione relativa alla apertura degli altri impianti futuri (impianto multi-materiale di raccolta differenziata e l’impianto di compostaggio).