Dall'Enea i dati 2009 sulle detrazioni del 55%: grazie all'efficienza energetica, risparmiate oltre 320mila tonnellate di CO2
Pubblicato il Rapporto 2009 sulle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, contenente l'analisi degli interventi effettuati dagli italiani grazie alle agevolazioni fiscali. Sono state circa 237mila le richieste di incentivi pervenute all'Enea, riguardanti quasi esclusivamente edifici residenziali. La sostituzione degli infissi si conferma l'intervento più gettonato. Visto il successo, l'Agenzia chiede al governo di confermare il bonus anche per i prossimi anni
25 March, 2011
L'Unità tecnica efficienza energetica dell'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha pubblicato gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2009, sulle detrazioni fiscali del 55%. Il rapporto, intitolato “Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente nel 2009” (vedi allegato), contiene l’analisi dei circa 237mila interventi di risparmio energetico effettuati grazie al meccanismo incentivante della detrazione Irpef. Tra i dati disponibili nel dossier, l’identikit dei soggetti che hanno richiesto le agevolazioni, il tipo di immobili in cui sono stati effettuati gli interventi, la distribuzione nazionale e, ovviamente, le tipologie di interventi più realizzati.
Per quanto riguarda in particolare i soggetti richiedenti i benefici fiscali, per la maggior parte si tratta di persone fisiche (94%) e solo marginalmente di persone giuridiche (6%). Il dato conferma alla perfezione il trend del 2008: 95% persone fisiche e 5% persone giuridiche. Nessuna sorpresa anche per quanto riguarda la destinazione d'uso degli immobili per i quali è stata richiesta l'agevolazione: come già avvenuto nel biennio 2007-2008, gli incentivi fiscali sono stati concessi soprattutto per interventi su edifici di tipo residenziale. I dati del 2009 parlano addirittura del 96% del totale (a fronte del 92% registrato 2008), contro il 2% di immobili ad uso commerciale e l'1% industriale.
Confermata, inoltre, la tendenza relativa al tipo di interventi effettuati. Come negli anni precedenti, la maggior parte delle pratiche ricevute dall'Enea riguarda la sostituzione degli infissi (quasi 115.000 interventi, pari al 49% del totale). Seguono la sostituzione di caldaie (circa 70.000 pratiche, ovvero il 30% del totale) e l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria (oltre 36.000 interventi, pari al 15% del totale). Meno gettonate, probabilmente per i costi elevati, la coibentazione di strutture opache orizzontali (circa il 4% delle pratiche ricevute, per quasi 10.000 interventi) e verticali (5.000 interventi, pari al 2% del numero complessivo).
Significativo, inoltre, il dato riguardante il risparmio energetico ottenuto grazie all’applicazione dei benefici fiscali. Complessivamente, l'Enea stima che le detrazioni fiscali concesse nel 2009 abbiano consentito di risparmiare circa 1.510 GWh annui di energia (il valore del 2008 era stato leggermente superiore, 1.960 GWh/anno), evitando l'emissione in atmosfera di oltre 320mila tonnellate di CO2 (erano state 417mila l'anno precedente). Entrando più in dettaglio, si legge nel rapporto che il risparmio medio associato alle varie tipologie di intervento è molto variabile, e va dai 2,63 MWh nel caso della sostituzione degli infissi ai 16,12 MWh garantiti ad esempio da interventi tecnicamente più complessi sulle chiusure orizzontali dell’edificio.
Soddisfazione per i risultati ottenuti è stata espressa da Giampaolo Valentini, della direzione dell’Unità tecnica efficienza energetica dell’Enea, che gestisce l’attività sugli incentivi, insieme alla speranza che le detrazioni vengano confermate anche negli anni a venire. «Tenendo conto del grosso successo riscosso dalle detrazioni fiscali nei quattro anni di vigenza e dei risultati macroeconomici ottenuti – ha dichiarato – auspichiamo che il sistema delle detrazioni fiscali venga confermato anche oltre il 2011, sia per dare certezze a medio-lungo termine agli utenti finali e al sistema imprenditoriale italiano, sia al fine di concorrere a raggiungere i target in materia energetico-ambientale previsti dagli accordi sottoscritti dall’Italia in ambito internazionale».