Legambiente, nel Lazio impianti fotovoltaici in 84 Comuni su 100
Secondo i dati del rapporto dell'associazione "Comuni rinnovabili 2011", nella regione sono installati 213,1 MW di energia fotovoltaica e 400 MW di idroelettrico. Montalto di Castro è prima in Italia per MW installati di fotovoltaico, Rieti al 6° con 3.650 mq di solare termico, Tivoli al 9° con 5,4 MW di mini idroelettrico.
29 March, 2011
Continua la corsa del fotovoltaico nel Lazio con 213,1 MW prodotti nel 2010 rispetto ai 60 MW dell'anno precedente. Stabile risulta l'idroelettrico che continua a tenere testa nel panorama delle energie pulite con circa 400 MW totali prodotti; muovono passi più stentati invece il solare termico - per il quale non esiste un dato complessivo - e l'eolico (17,2 MW); il geotermico continua ad essere il fanalino di coda, contribuendo al fabbisogno energetico regionale con 0,035 MW di energia all'anno. Questa è la fotografia del Lazio emersa dal Rapporto “Comuni rinnovabili 2011” di Legambiente presentato questa mattina a Roma ed elaborato in base ai risultati del questionario rivolto ai Comuni, agli studi e ai rapporti di Gse, Enea, Fiper, Anev e alle informazioni di Regioni, Province ed aziende.
Con ben 8.857 impianti diffusi in 317 Comuni (l'83,9% del totale dei 378 Comuni), il fotovoltaico nel Lazio tiene la sua rotta positiva (8.514 impianti su coperture e 343 impianti a terra), sebbene nella classifica nazionale della diffusione delle rinnovabili perda un po' di terreno rispetto allo scorso anno, passando al 6° posto. Montalto di Castro si conferma il Comune più virtuoso per diffusione del fotovoltaico, collocandosi al 1° posto in termini assoluti per MW installati con 100,8 MW complessivi (distribuiti in 21 impianti a terra e 79 impianti su tetti o coperture) e al 2° posto in base alla potenza installata ogni 1.000 abitanti (11 MW). Al 6° posto per MW installati si colloca Roma, con 34,5 MW. Per quanto riguarda il solare termico, invece, il censimento risulta più complesso poiché gli impianti non sono collegati alla rete elettrica: Rieti si posiziona al 6° posto in termini di diffusione assoluta del solare termico con 3.650 mq installati, e Roma al 7° con 3.537,54 mq e al 3° per l'utilizzo del solare termico in edilizia (930 mq). Nella classifica dei Comuni che utilizzano il mini idroelettrico, Tivoli – dove fu installata la prima centrale idroelettrica in Italia – si posiziona al 9° posto, con 5,40 MW prodotti; complessivamente, nel Lazio sono presenti 67 impianti idroelettrici che producono quasi 400 MW totali.
Dati meno confortanti riguardano invece la diffusione di altre tipologie di fonti rinnovabili. L'eolico, a fronte di una sua grande diffusione nelle regioni meridionali, nel Lazio si attesta a 17,2 MW complessivi e nessun Comune rientra nella classifica nazionale dei 50 più virtuosi. Anche la geotermia non sembra decollare: nonostante il Lazio sia una delle principali regioni italiane in cui è sfruttabile l'energia geotermica ad alta entalpia e nel Comune di Mazzano Romano sia stata realizzata una pompa di calore da 15 kW, la nostra Regione produce complessivamente soltanto 0,035 MW di questa fonte di energia. Per biomasse i dati complessivi restano pressoché invariati rispetto all'anno scorso, con un totale di 77,8 MW prodotti nel Lazio: Roma si colloca al 1° posto per potenza installata di impianti a biogas per usi elettrici, con ben 19,5 Mwe prodotti, eCisterna di Latina al 15°.
«La diffusione delle rinnovabili nel Lazio è enorme, quasi tutti i Comuni hanno almeno un impianto fotovoltaico, la produzione energetica distribuita nel territorio è la risposta sicura e praticabile alla minaccia del nucleare, contro la quale i cittadini sono chiamati ad un nuovo importante referendum il prossimo 12 giugno. Come afferma la CNA, centinaia di piccole medie imprese hanno investito in formazione e innovazione diventando il vero motore in questo settore, un tessuto di cittadini e aziende al quale devono subito essere assicurati i giusti incentivi per le rinnovabili, ma che deve avere più attenzione anche dalla Regione Lazio, molto assente su questo tema», commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.
«Nel 2006 nel Lazio c'erano solo 76 impianti fotovoltaici e negli ultimi due anni sono più che triplicati i numeri, bisogna puntare con decisione sulle rinnovabili, gli obblighi per il fotovoltaico e il solare termico in edilizia vanno applicati subito. Bisogna sfruttare meglio tutte le risorse, nel Lazio c'è spazio per il mini eolico nelle aziende agricole ad esempio, ma anche per impianti geotermici e pompe di calore. Roma va col freno tirato, al di là di alcuni importanti progetti privati e delle magnificenze degli Stati Generali, mancano realizzazioni concrete, non si vedono pannelli sui tetti degli edifici, non ci sono aiuti per i condomini che vogliono percorrere la strada delle rinnovabili. Anche il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale, per questo Legambiente Lazio sta costituendo Gruppi di Acquisto Solare per abbattere i costi di acquisto e di installazione di impianti solari», ha dichiarato la direttrice dell’associazione Cristiana Avenali.